Il 23 luglio di ottant’anni fa, a Rodi, più di 1.800 ebrei italiani furono arrestati dai nazisti e trasportati, prima sui barconi e poi su un treno merci, al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Tutto in un solo giorno. Questa tragica pagina della storia sarà rievocata nei prossimi mesi in tutta Italia. Ad avviare l’iniziativa, il Complesso ebraico di Casale Monferrato, domenica 21 aprile in Sala Carmi. Marco Di Porto, giornalista che si occupa di comunicazione presso l’UCEI e autore della rubrica di cultura ebraica di Rai 3 “Sorgente di Vita”, ricostruirà la storia della deportazione degli ebrei rodioti attraverso due suoi contributi: il romanzo storico “Una voce sottile” (edito da Giuntina) e il documentario “I figli del vento”.
“Quella degli ebrei di Rodi è la storia di una comunità sefardita, ovvero proveniente dalla Spagna, le cui usanze e la cui lingua, il judeo-espanol, erano rimasti per secoli pressoché immutati. Ma è al contempo una storia dell’ebraismo italiano – spiega Di Porto – Rodi era dal 1912, e più compiutamente dal 1920, un possedimento italiano, tanto che sull’isola c’era un collegio rabbinico italiano e la comunità di Rodi era in contatto con le Comunità ebraiche italiane. Il controllo del fascismo era particolarmente pervasivo: anche prima delle leggi razziste del 1938, i cittadini erano controllati capillarmente. Dopo l’8 settembre del 1943, l’isola passò sotto il controllo tedesco. In un primo momento, non toccarono gli ebrei dell’isola, probabilmente per ragioni logistiche. Ad agosto del 1944, con una sola grande retata, li catturarono e deportarono praticamente tutti, con la complicità delle autorità italiane, che consegnarono le liste. È incredibile pensare che all’inizio del ‘900 c’erano quasi 5.000 ebrei a Rodi, un numero che ne farebbe oggi la seconda comunità ebraica italiana”.
Nel libro “Una voce sottile” Di Porto racconta la storia del nonno, Salomone Galante, sopravvissuto alla deportazione, ripercorrendo la vita e le tradizioni della comunità di Rodi. Nel documentario “ I figli del vento”, realizzato in occasione dei settant’anni della deportazione per Sorgente di Vita da Di Porto con la regia di Massimo Gabrielli, si narra la storia della comunità rodiota e dei cinque giorni in cui si sono radunati i discendenti nell’Isola. “Nei discendenti degli ebrei di Rodi c’è questo forte sentimento di appartenenza. – continua Di Porto – Sebbene la comunità sia stata cancellata, è rimasta per i discendenti un luogo mitico, ne hanno conservata una memoria quasi ancestrale. Un sentimento che ha dato a loro la forza di ritrovarsi, di ricongiungersi, per fare sì che quella storia non venga dimenticata”.
Complesso ebraico di Casale Monferrato
Sala Carmi – 21 aprile 2024 – ore 16
Ingresso libero. Informazioni 0142 71807 –
www.casalebraica.org