La scomparsa di Abraham Yehoshua ha lasciato un grande vuoto in tutti noi. Ma come celebrare al meglio una tra le voci più importanti della letteratura israeliana se non con il suo ultimo romanzo? Un vero testamento spirituale. Ci troviamo proprio in Italia, nel Nord per l’esattezza. È inverno e Rachele Luzzatto, figlia unica di una facoltosa famiglia ebraica, è piuttosto confusa riguardo alla propria identità. Di natura curiosa e sprezzante, improvvisamente Rachele si trova divisa tra i preparativi del suo Bat Mitzvah e il dover scegliere se interpretare il ruolo della Vergine Maria nella recita annuale di Natale. Chiaramente il padre di Rachele si oppone a quest’ultima ipotesi: si apre così un oceano di storie e situazioni, che danno luogo a loro volta a profonde considerazioni sociali e religiose. “La figlia unica”, primo romanzo di Yehoshua ambientato in Italia, regala una profonda riflessione sul senso di appartenenza e sulla religione.