«Shteyngart è un patrimonio nazionale. Ha spesso scritto con grande humour e grande cuore, ma mai come in questo romanzo» ha detto Jonathan Safran Foer. «Un omaggio a Cechov in quattro atti, con un finale che vi spezzerà il cuore» lo ha definito il The Washington Post. Un romanzo perfetto per quest’epoca e per tutte le epoche, l’unico reperto testuale dell’era della pandemia da conservare e mettere in una capsula del tempo a futura memoria di tutto ciò che è buono, vero e bello nella letteratura» ha scritto invece il The New York Times. Acclamato della critica e best seller negli States: si tratta del nuovo romanzo dello scrittore russo Gary Shteyngar, “La casa sulla collina” edito da Guanda. Un Decamerone moderno, ricco di ironia ma che fa anche riflettere sulla modernità. Tutto comincia durante i mesi di lockdown imposti dalla diffusione del Covid-19: la tenuta di campagna di due immigrati ebrei sovietici diventa lo scenario perfetto per ritrovarsi a passare insieme quei giorni complicati. C’è un universo variopinto che orbita attorno alla tenuta dei coniugi Senderovsky. C’è un attore, una creatrice di app, uno scrittore, una ex studentessa e molto altro. Tutti diversi; eppure, uniti da un progetto, oltre che dalle ansie e dai timori per una situazione decisamente fuori dall’ordinario. Un universo in cui temi universali e senza tempo come l’amicizia, la rivalità, l’amore e l’ambizione si uniscono ai paradossi dei nostri giorni, in questo clima smarrito e disorientato dai grandi cambiamenti degli ultimi anni.