“Il testimone della sposa” di Savyon Liebrecht non è una storia da leggere, ma uno spettacolo da godersi in poltrona come se fossimo in teatro. Si, perché la narrazione, ricca di dettagli e mai banale, riesce a tenere il lettore attaccato letteralmente alla storia. Una storia inaspettata, costruita con un’impalcatura quasi perfetta.
Micha è un ragazzo timido e introverso. Sin da ragazzo sogna di fare lo scrittore, ma da adulto finisce a fare il ghostwriter, raccontando sempre una storia che non è la sua. Si sente un cittadino americano, ma è nato e cresciuto in Israele. Ed è proprio da lì che sta per arrivare un messaggio emblematico e inaspettato che lo riporterà indietro in un passato che pensava di aver dimenticato. A scrivere è Adela, sposata con l’amato zio di Micha, Moshe. Vuole vederlo, parlarci e così decide di spedirgli un biglietto aereo con destinazione Israele. Ma chi è realmente Adela? E cosa è diventata? Micha era stato il testimone della sposa molti anni prima, ma quante cose sono cambiate da quel momento? Tra ricordi e sorprese inaspettate la storia di Adela, sorprenderà Micha portandolo a valutare tutte le sue certezze. Bello, esilarante, profondo e con una protagonista donna che vi lascerà il segno.