In occasione dell’uscita di “Un Papa in guerra. La storia segreta di Mussolini, Hitler e Pio XII” (Garzanti), il nuovo libro del premio Pulitzer David Kertzer, in uscita il 26 maggio, la American Academy in Rome ha organizzato la presentazione a Villa Aurelia. “Un Papa in Guerra” è basato su migliaia di documenti mai rivelati, in particolare quelli provenienti dagli archivi vaticani aperti nel 2020, da cui emerge una discussione all’interno della Curia sull’opportunità della Chiesa di intervenire o meno durante la deportazione degli ebrei romani il 16 ottobre 1943. I documenti, secondo quanto si apprende, farebbero riferimento ai quattro giorni in cui gli ebrei romani deportati furono rinchiusi al Collegio Militare di via della Lungara prima di essere caricati sul treno diretto ad Auschwitz.
Il flusso di documenti potrebbe provare la decisione di Papa Pio XII di non intervenire. Secondo le testimonianze di alcuni sopravvissuti, gli ebrei rastrellati durante la retata del 16 ottobre e che furono reclusi al Collegio Militare prima di essere mandati ad Auschwitz speravano arrivasse qualcuno dal Vaticano per salvarli. Ma alla fine non arrivò nessun rappresentante della Chiesa.
David Kertzer disegna così un drammatico ritratto di Papa Pio XII, su cosa fece, ma soprattutto cosa non fece mentre la guerra imperversava in tutto il continente e i nazisti stavano portando avanti il loro sistematico sterminio degli ebrei. Il volume tenta così di gettare luce su ciò che fece il Vaticano tra il 1939 e il 1945, mostrando soprattutto quanto fossero stretti i rapporti con il regime fascista.
Per discutere insieme al Premio Pulitzer sono intervenuti diversi storici, tra cui Lutz Klinkhammer, Simon Levis Sullam, Marla Stone e Ruth Ben-Ghiat, che ha dato una lettura interessante sull’evoluzione politica del Vaticano. Secondo la storica americana, Pio XII durante la guerra è rimasto ancorato a un modo di comportarsi ottocentesco, dove la cosa più importante era preservare il millenario potere della Chiesa, al contrario Papa Francesco sta gestendo l’attuale guerra in Ucraina in maniera del tutto differente rispetto al suo predecessore. Gli altri storici, durante l’incontro, si sono soffermati sui rapporti tra la Chiesa e il regime fascista e nazista. Infatti, come hanno spiegato più volte gli storici presenti, vedevano nei due regimi totalitari un alleato contro l’Unione Sovietica, visti dalla Curia come una minaccia.
Il libro, che arriverà nelle librerie a partire da giovedì 26 maggio, verrà pubblicato prima in Italia che negli Stati Uniti.