La Sala Carmi della Comunità Ebraica di Casale Monferrato è un tripudio di colori e natura. La Torah non è fatta per essere illustrata, certo, ma affidando il compito a Paolo Novelli la rappresentazione trascende dalla narrazione visiva e diventa decoro, florilegio, foresta, come lo erano le visioni oniriche di Henri Rousseau. Piante lussureggianti da dove fanno capolino animali stralunati e, ovunque, suoi riconoscibilissimi personaggi dagli occhi grandi pieni di stupore e meraviglia nel poter vivere in quella creazione.
È questa la prima impressione de “La Bibbia Illustrata di Paolo Novelli”, mostra visitabile fino al 3 settembre al complesso ebraico di Casale Monferrato. Una quarantina di opere, la maggior parte delle quali realizzate nel 2009 per il festival di cultura ebraica Oyoyoy, dove vennero esposte alla biblioteca di Valenza con un’idea anche di creare un percorso didattico per i più piccoli. Ma sarebbe sbagliato considerare questo artista casalese solo un illustratore per l’infanzia. Negli ultimi vent’anni, pur non lasciando mai la sua città natale, la sua fama si è allargata a livello internazionale. Oggi è facile riconoscere i suoi personaggi così peculiari nelle gallerie d’arte di tutta Europa o su accessori di abbigliamento. Il tratto sembra fanciullesco, ma la riflessione sui contenuti va ad abbracciare gli archetipi junghiani nelle storie alla base di tutta la filologia occidentale. Di sicuro le storie bibliche sono perfette per il segno Novelli, ma per molti queste tavole costituiscono una scoperta nel modo in cui la drammaticità viene sostituita dallo stupore di fonte alla meraviglia della natura. Nell’Eden il serpente diventa un elemento decorativo per due stralunati progenitori, l’Arca di Noè è un bestiario di animali divertenti, il sacrificio di Isacco si trasforma in un tripudio di uccelli variopinti e Mosè è un bambino che gioca con le acque.
Daria Carmi, curatrice del Museo dei Lumi di Casale Monferrato, ricorda le motivazioni del nuovo allestimento che contiene un’importante novità. “Per l’anniversario dell’ingresso del Monferrato tra i siti UNESCO, Novelli ha realizzato quattro opere inedite che abbiamo aggiunto a questa mostra: tre pitture dedicate alla vendemmia, un tema molto caro anche all’ebraismo e un quadro che rappresenta un inferno: la tipica cantina monferrina scavata nel tufo”.
Un altro artista casalese, Marco Porta, sottolinea come da queste tavole si noti tutto il perfezionismo di Novelli, “capace di ridipingere un quadro infinite volte perché, magari, una tonalità di viola non lo convince anche se la differenza tra i due colori è quasi indistinguibile”.