Da Gerusalemme ho ascoltato con sconcerto le affermazioni della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, la quale afferma che l’Italia non debba fornire armi allo Stato d’Israele. Come cittadino italiano voglio rivolgermi a lei, partendo da lontano sia fisicamente che temporalmente. Cespa Lika e Zovka erano entrambe località dell’Impero Austro-Ungarico: da quelle città, distanti tra di loro 800 km, vengono la mia e la sua famiglia; può essere che qualche nostro avo si sia incontrato, per quelle strane combinazioni che univano l’ebraismo europeo, forse per piacere o magari uniti nel difendersi da qualche pogrom.
Immagino Lei sappia cosa sia un pogrom, un gruppo di soldati che assalta una comunità ebraica, uno shtetl, con l’intenzione di uccidere e distruggere – e cammin facendo violenta le donne e rapisce gli indifesi. Al pogrom dei soldati segue quello dei civili, si accodano per calpestare una popolazione già offesa: perché non approfittarne per rubare o continuare nell’opera di distruzione antisemita?
Un pogrom è esattamente quello che il 7 ottobre la popolazione israeliana ha subito a opera dei nazi–terroristi di Hamas: tutto il mondo ha potuto vedere le immagini dei civili barbaramente uccisi, i bambini rapiti, le donne violentate; un ufficiale dell’esercito israeliano intervenuto in un kibbutz per identificare le salme ha raccontato di un’immagine scolpita nei suoi occhi: un’anziana donna uccisa a sangue freddo, che aveva il braccio tatuato, anzi marchiato, in quanto nei lager non aveva più la dignità di essere umano ma era considerata una stuken. Evidentemente i terroristi di Hamas hanno voluto completare l’opera dei loro maestri nazisti.
Lei ha invitato il governo italiano a non fornire armi a Israele, perché – a suo dire – potrebbero essere usate per crimini di guerra: un’affermazione che lascia stupiti e senza parole; cosa sarebbe oggi dell’Europa se negli Stati Uniti avesse vinto il partito del non intervento? Cosa sarebbe oggi dell’Italia se i partigiani non avessere preso le armi per liberarci dal fascismo? Il popolo ebraico ama la pace, la parola “shalom” è centrale nelle nostre preghiere, ma di fronte a un’aggressione, di fronte a un pogrom abbiamo il diritto-dovere di difenderci. L’esercito di Israele non commette crimini di guerra, combatte un terrorismo che usa i civili come scudi umani, consapevole che in questo modo tanti novelli ‘’neutralisti’’ chiederanno la ‘’pace’’, ovvero chiederanno a gran voce che Israele non si difenda.
Guardi sulla cartina geografica, oggi ho visto una cosa interessante: tra Cespa Lika e Zovka vi è una località il cui nome è a tutti noto: Auschwitz. I reduci di quei campi promisero a se stessi che mai più avrebbero permesso nuovi progrom, mai più avrebbero assistito impassibili al tentivo di sterminare il popolo ebraico.
Oggi noi figli e nipoti di quei reduci manteniamo questa promessa, ci difendiamo con le armi per sconfiggere i nuovi nazisti; dispiace molto che anche Lei non lo capisca o faccia finta di non capirlo.