
Una leggenda, un eroe, un abile stratega, un coraggioso militare protagonista della Guerra dei sei giorni (giugno 1967): questo era Moshé Dayan (Degania, 4 maggio 1915 – Tel Aviv, 16 ottobre 1981). Impavido combattente, ancora giovane divenne Capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, riuscendo nel 1956, durante la campagna del Sinai contro l’armata egiziana, a riportare molte vittorie. Nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, perse un occhio colpito da un proiettile: dopo vari interventi operatori per recuperare completamente la vista, la sua scelta fu quella di mettere una benda nera che nascondesse la ferita.
Nel 1978 si recò a Roma in visita alla Comunità ebraica: nella “città eterna” incontrò molti ministri per esaminare le possibili opportunità di pace in Medio Oriente. Ebbe importanti scambi di opinione con il Rabbino capo Elio Toaff z’l’.
Nella foto è ripreso sorridente mentre parla al pubblico riunito all’Hotel Hilton.
Una sua celebre frase: “Israele non ha in prospettiva altra alternativa se non quella di convivere con gli arabi, di trovare un terreno d’intesa”.
Fonti: Archivio fotografico “Giancarlo Spizzichino della Comunità Ebraica di Roma













