Il 6 e il 7 di Sivan, quest’anno il 17 e il 18 maggio, cade la festa di Shavuot. Il nome della festa significa “settimane”: arriva infatti esattamente sette settimane dopo Pesach. Le due feste possono considerarsi collegate da un filo comune: se con Pesach avviene la liberazione fisica degli ebrei dall’Egitto, con Shavuot si raggiunge anche una liberazione spirituale grazie al dono della Torah che viene data da D. a Mosè sul Monte Sinai per tutto il popolo d’Israele. Shavuot è chiamata infatti anche “Tempo del dono della nostra Torah”. È una delle tre feste di pellegrinaggio, in cui ci si recava al Bet Ha Mikdash, il Santuario di Gerusalemme. Tra gli usi più diffusi della festa vi sono momenti di lettura e studio della Torah, l’abbellimento delle sinagoghe con fiori freschi, la lettura della Meghillà di Ruth, mangiare cibi a base di latte. Nel servizio ripercorriamo alcuni aspetti salienti della festa con il contributo di Rav Cesare Moscati.