Una nuova ricerca fatta su diversi manufatti, risalenti a 2.600 anni fa, e scoperti nell’area del Monte del Tempio ha fatto luce su alcuni oggetti e il loro luogo di provenienza, dove originariamente erano situati sia il Tempio che i tesori del Regno di Giuda, come spiegato dagli archeologi israeliani.
I ricercatori Zachi Dvira e il Dottor Gabriel Barkay hanno analizzato decine di sigilli di argilla che sono stati trovati nel corso dei decenni setacciando il terreno dall’area sacra. I sigilli di argilla venivano usati nell’antichità per firmare documenti o sigillare oggetti. I sigilli potevano spesso recare anche simboli o iscrizioni. “Gli studiosi di solito non considerano il retro dei sigilli, ma così facendo si può imparare molto, specialmente sul tipo di oggetti a cui erano attaccati”, ha detto Dvira.
Analizzando i sigilli, gli studiosi si sono resi conto che un numero significativo di manufatti recava impronte di tessuti sul rovescio. Questo probabilmente stava ad indicare che venivano usati per sigillare piccoli sacchetti pieni di metalli preziosi. Questo risulta essere valido sia per i sigilli del Monte del Tempio, che per quelli trovati in un imponente edificio pubblico risalente al periodo del Primo Tempio scoperto nel Parco dell’Ophel. L’edificio è stato portato alla luce durante gli scavi negli anni ’70 e ’80 e denominato “edificio reale”.
Secondo i ricercatori, i cui ritrovamenti sono stati recentemente pubblicati sul Jerusalem Journal of Archaeology, la ricerca ha portato alla luce la presenza di due diversi tesori, uno riguardante il Tempio e l’altro il regno di Giuda. “Il retro della maggior parte dei sigilli di argilla, trovati in altre aree, ha mostrato che i sigilli erano usati per chiudere anche altri tipi di oggetti, ad esempio papiri e quindi documenti”, ha spiegato Dvira.
I due ricercatori si sono anche concentrati sull’analizzare un’iscrizione presente su un sigillo in particolare fatto di argilla e scoperto anni fa, offrendo una nuova lettura delle lettere paleo-ebraiche visibili su di esso, e riportando alla luce interessanti informazioni storiche.
Hanno infatti suggerito che il nome completo di “_lyhw figlio di _mr” fosse “Hisilyahu figlio di Immer”. Un Pashhur figlio di Immer è menzionato nella Torah, come membro di una famiglia sacerdotale che prestava servizio nel Tempio intorno al VI o VII secolo A.E.V, lo stesso periodo a cui risale il sigillo d’argilla. “Pasur figlio di Immer, sacerdote che era il capo della casa del Signore, udì Geremia profetizzare queste cose”, si legge nel capitolo 20 di Geremia. “Pasur allora fece fustigare Geremia. Poiché così ha detto il Signore: Io darò al terrore te e tutti i tuoi amici. E consegnerò tutte le ricchezze, tutte le ricchezze e tutti i beni preziosi di questa città, e consegnerò anche tutti i tesori dei re di Giuda nelle mani dei loro nemici: li prenderanno come preda e li porteranno via a Babilonia”
“Hisilyahu avrebbe potuto essere suo fratello”, ha spiegato Dvira, facendo notare che a quel tempo “paqid” e “nagid”, erano titoli usati in Geremia per descrivere Pashhur, riferendosi quindi ai sacerdoti e ai leviti che erano nominati sui tesori. Era comune che diversi membri della famiglia condividessero un determinato compito.
Sembrerebbe dunque che la ricerca sia doppiamente interessante: non solo per l’unicità degli oggetti rinvenuti, ma anche perché tali oggetti, possono essere in grado di ricostruire la storia di alcuni personaggi storici citati sulla Torah.