Skip to main content

Ultimo numero Marzo – Aprile 2025

Scarica l’inserto di Pesach

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Senza categoria

    Eurovision 2025, tensioni e proteste contro Israele: scatta il piano di sicurezza per Yuval Raphael

    Israele ha rafforzato le misure di sicurezza per proteggere la sua rappresentante all’Eurovision Song Contest 2025, Yuval Raphael, mentre prende ufficialmente il via la competizione musicale a Basilea, in Svizzera.
    L’artista, già al centro di forti tensioni politiche legate alla presenza israeliana nella kermesse, , che include agenti in borghese dello Shin Bet, restrizioni mediatiche e il divieto assoluto di sorvolo con droni nell’intera area urbana.
    Le autorità israeliane infatti hanno deciso di limitare drasticamente la presenza mediatica di Raphael. Nessun’altra dichiarazione pubblica sarà concessa fino alla finale di sabato. Una scelta in controtendenza rispetto agli anni precedenti, in cui artisti come Eden Golan e Noa Kirel avevano partecipato a diverse interviste anche dopo le esibizioni preliminari.
    Secondo quanto riportato da fonti della delegazione israeliana a Ynet, l’intento è quello di “proteggere la voce di Yuval, e Yuval stessa”, in previsione di un clima ostile che potrebbe comprendere fischi e contestazioni da parte del pubblico. In un’intervista alla BBC, Raphael ha dichiarato: “Mi sto preparando ad affrontare i fischi. Me li aspetto. Ma noi siamo qui per cantare, e io darò tutto il cuore sul palco per tutti”.
    Le tensioni si sono già fatte sentire domenica scorsa, quando circa 150 manifestanti pro-Palestina hanno tentato di interrompere la parata inaugurale delle delegazioni. Il gruppo “Basel 4 Palestine” aveva invitato i simpatizzanti a “trasformare il tappeto turchese in un tappeto palestinese” e a contrastare quella che hanno definito “propaganda genocida e artwashing da parte dello Stato di apartheid sionista”. La polizia di Basilea ha bloccato il corteo di manifestanti al Messeplatz, impedendo l’interruzione dell’evento. Tuttavia, le autorità svizzere temono nuovi disordini: il gruppo ha già annunciato una nuova manifestazione per il giorno della finale, pur senza aver ottenuto i necessari permessi. Le forze dell’ordine hanno chiarito che nessuna autorizzazione verrà concessa, ma saranno comunque presenti in forze durante tutto l’evento.
    Durante la parata di apertura, un uomo con kefiah e bandiera palestinese ha compiuto un gesto di taglio della gola rivolto a Raphael e ha sputato contro altri delegati israeliani. L’emittente pubblica israeliana KAN ha presentato formale denuncia alla polizia svizzera.
    Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza Nazionale israeliano ha diramato delle linee guida per tutti i cittadini israeliani presenti all’Eurovision, raccomandando loro di non indossare simboli identificabili come ebrei o israeliani e di evitare qualsiasi forma di contro-manifestazione o assembramento a rischio. A rafforzare la sicurezza contribuiscono anche “numerosi agenti dello Shin Bet operativi sul posto”, secondo quanto riferito a Ynet da fonti riservate.

    CONDIVIDI SU: