In questo giorno di cento anni fa, il 27 ottobre 1924, iniziò a funzionare la nostra scuola elementare “Vittorio Polacco” nei locali del doposcuola “Dario Ascarelli” in Lungotevere Raffaello Sanzio.
Ma quale fu il motivo che spinse i dirigenti della Comunità di Roma, che allora aveva il nome di “Università Israelitica”, ad istituire una scuola ebraica?
All’indomani del 20 settembre 1870, con l’emancipazione, si erano aperte le porte delle scuole comunali anche ai ragazzi ebrei, che le frequentarono con entusiasmo poiché vi respiravano un’atmosfera di libertà che era stata negata ai loro nonni e ai loro padri. L’educazione ebraica dei fanciulli era affidata ad un Talmud Torah.
Nel 1923 La scuola pubblica da laica divenne scuola religiosa, grazie alla riforma Gentile che stabiliva che “a fondamento e coronamento dell’istruzione elementare in ogni suo ordine e grado è posto l’insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta nella tradizione cattolica”.
Scriveva il Rabbino Prato:
“Coloro che non avevano avvertito il pericolo dell’insegnamento laico, svuotato cioè da qualsiasi ispirazione divina, subirono una scossa di fronte al pericolo dell’insegnamento cattolico…”.
I dirigenti dell’Università Israelitica di Roma sentirono, quindi, la necessità di fondare una regolare Scuola Elementare Ebraica dove l’insegnamento religioso ebraico fosse fondamento e coronamento dell’istruzione elementare in ogni suo ordine e grado. Nell’autunno del 1923 si nominò una commissione che, insieme al Rabbino Capo e al Presidente dell’università Israelitica, lavorò per la fondazione della scuola. Grazie al lavoro di questo comitato, il 27 ottobre del 1924, cominciò a funzionare la Scuola Elementare con 94 alunni che, alla fine dell’anno scolastico, grazie alla grande propaganda fatta presso le famiglie, si chiuse con 186 alunni.
La prima Direttrice fu la Professoressa Giuseppina Marino, mentre la direzione dei corsi di lingua e cultura ebraica, che erano tre a settimana, fu affidata al Dottor Naftalì Haimovitch.
Negli anni successivi gli alunni aumentarono progressivamente. Nell’anno scolastico 1928/29 la Scuola venne intitolata al nome del Senatore Vittorio Polacco, illustre giurista, che ne era stato il sostenitore; il 13 novembre 1928 venne inaugurata una lapide in suo ricordo, alla presenza del Principe Umberto, suo discepolo.
In questo stesso anno scolastico si svolse il primo Seder tradizionale della scuola (tradizione che si è mantenuta fino a pochi anni fa).
Nell’anno scolastico 1938/39, a causa delle leggi razziste, affluirono molti nuovi alunni nella scuola, che contò 19 classi e 764 alunni. Nonostante il lavoro degli insegnanti e i risultati didattici degni di lode, il pesante clima politico influenzò l’atmosfera a scuola, che era quella di depressione e scoraggiamento. È in questo clima che si arrivò al 16 ottobre 1943, con molti tra insegnanti e alunni che furono deportati e uccisi nei campi di sterminio.
La scuola rimase chiusa dall’ottobre del 1943, per poi essere riaperta nel novembre del 1944, anche grazie alla preziosa collaborazione dei soldati della Brigata Ebraica, che diedero alla Scuola un nuovo impulso e un appoggio morale e materiale.
La nostra scuola è sempre stata, dall’inizio, molto moderna e al passo coi tempi rispetto alla didattica. Già nel 1942 le maestre frequentavano un corso di formazione sul metodo globale. Questa grande attenzione alle nuove metodologie rispetto al cambiamento della società persiste fino ad oggi.
Nella nostra scuola si tende all’eccellenza sia negli studi secolari che in quelli ebraici. Il progetto educativo attuale si veicola in modo interdisciplinare tra tutti gli ambiti, mettendo in rilievo i valori della religione, della tradizione, della cultura e della legge ebraica per fornire agli allievi una chiara e consapevole conoscenza della loro identità.