Il Museo Ebraico di Roma
rappresenta lo scrigno dell’eredità storico-artistica della Comunità Ebraica
Romana. È attraverso gli oggetti che il museo dialoga con i visitatori di tutto
restituendo loro la storia bimillenaria della Comunità capitolina. Oggetti dalla
bellezza mozzafiato, linee eleganti che raccontano store uniche. Oggetti
cerimoniali e liturgici che spesso tornano a casa dopo tempo, arricchendo
ulteriormente la collezione unica del Museo. Una collezione che si è arricchita
ulteriormente, con la recente acquisizione, presentata martedì, di importanti argenti cerimoniali ebraici romani del XVII secolo. Si tratta di un set
straordinario di Rimmonim e corona per il rotolo della Torah, datati 1642-1656 e realizzati
dal famoso orafo Corinzio Colleoni.
Gli argenti di Colleoni,
realizzati a Roma negli anni di Papa Innocenzo X Pamphili, raccontano non solo
una parte di storia della Comunità ebraica del tempo, ma anche il panorama
artistico generale della Roma di quegli anni d’oro. Riportando alla luce un
tesoro dal valore immenso.
“L’acquisizione di questi
oggetti è importante non solamente per il Museo e per l’arte ebraica italiana,
ma per la storia dell’arte in generale. Questo perché si tratta di oggetti
estremamente belli e fastosi, collocabili in un arco cronologico preciso, e
realizzati da Colleoni, orafo di nota fama che aveva eseguito per le scole (sinagoghe)
anche altri oggetti cerimoniali – ha spiegato a Shalom la Professoressa Dora
Liscia Bemporad – Si tratta di opere di grande qualità artistica e storica. Una
qualità che abbiamo in parte ricostruito attraverso i documenti presenti
sull’oggetto, cioè i marchi ei Punzoni di garanzia. Grazie alla ricerca dei
documenti realizzata con Davide Spagnoletto sono emersi notevoli spunti di
ricerca, che hanno risultati estremamente interessanti” ha concluso.
Si tratta di arredi cerimoniali ebraici dalla linea elegante
e multiforme, acquisiti da una serie di donatori e da oggi conservati al Museo
Ebraico di Roma. “Questi argenti sono incredibilmente importanti per la storia
dell’argenteria ebraica romana e italiana. Perché eseguiti molto presto, alla
metà del XVII secolo, quando a Roma regnava un papa importante per la storia
dell’arte come Innocenzo X Pamphili. Fra l’altro, gli argenti presentano il
marchio di Corinzio Colleoni, argentiere considerato tra i grandissimi maestri
di quegli anni, un vero maestro leggendario. Si tratta dunque di
un’acquisizione importantissima per il già ricco Museo Ebraico di Roma” ha
aggiunto la Presidente della Fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra
Di Castro.
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