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    ROMA EBRAICA

    Shalom Talks: l’incontro tra Sharon Nizza e i giovani

    Il ciclo di eventi “Shalom Talks” è iniziato con una conversazione tra la direttrice di Shalom Ariela Piattelli e la giornalista Sharon Nizza, autrice del libro “7 ottobre. Il giorno più lungo” – edito da Gedi – che ha offerto una nuova chiave di lettura sugli equilibri geopolitici del Medio Oriente dopo l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023.

    L’evento, prodotto da Shalom e dalla Comunità Ebraica di Roma assieme, è solo il primo di una serie di incontri che vedranno protagonisti giovani dai 18 ai 25 anni. Il primo talk si è snodato attorno a un concetto chiave: il 7 ottobre come spartiacque storico, non solo per Israele, ma per l’intero assetto della regione mediorientale. Un evento che ha innescato una ridefinizione di alleanze, narrative e priorità diplomatiche. “Il 7 ottobre è stato uno spartiacque per l’intero Medioriente, che adesso ridisegna i suoi equilibri” ha osservato Piattelli. Un evento che ha imposto una revisione dell’intero paradigma con cui il Medio Oriente era stato letto negli ultimi decenni.

    Sharon Nizza, forte del suo lavoro di ricostruzione giornalistica e testimonianza diretta, ha illustrato come il conflitto abbia acceso un ottavo fronte, meno visibile ma altrettanto cruciale: la guerra mediatica. Una battaglia fatta di immagini, parole, narrazioni polarizzate e manipolazioni, che influisce profondamente sulla percezione pubblica e sulle reazioni internazionali. Questo si aggiunge ai sette fronti che Israele si trova oggi a fronteggiare: tra minacce vecchie e nuove, alleanze, e strategie.

    “C’è una guerra parallela che si combatte dal fronte della comunicazione che è quella che forse coinvolge di più gli ebrei diasporici” ha spiegato Nizza. Durante l’incontro, si è discusso anche di come i media occidentali abbiano raccontato – e spesso distorto – la complessità del conflitto, spingendo verso una semplificazione che non rende giustizia né alle vittime né alla storia della regione. Una profonda riflessione sul futuro delle democrazie occidentali e sull’assetto futuro del Medioriente.

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