“Perché si mantenga il ricordo di quanto accaduto nelle nuove generazioni”. Così la presidente dell’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole (Adims), Tiziana Della Rocca, spiega lo scopo dell’apposizione di una targa in memoria degli alunni espulsi a causa delle leggi razziste del 1938, nell’atrio della Scuola elementare Trento e Trieste, plesso dell’Istituto comprensivo Virgilio. “Vogliamo creare un percorso simile a quello delle pietre d’inciampo, affinché gli alunni delle scuole possano ricordare non solo quanto è successo nel 1938 ma anche gli eventi successivi” dice Della Rocca. Non a caso, la targa porta una data simbolica, il 16 ottobre, “perché i bambini, in questo modo, conserveranno il ricordo di quello che è accaduto molto vicino alla loro scuola”, il rastrellamento degli ebrei di Roma.
L’iniziativa, che segue altre tre affissioni – al Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito, all’Istituto Comprensivo Regina Margherita e alla Scuola dell’infanzia Goffredo Mameli – è promossa da Adims, dopo un meticoloso lavoro di ricerca sui registri conservati presso l’Archivio della scuola Regina Margherita.
Registro di Classe I femminile del 1939-1940
Una cerimonia emozionante che ha visto la presenza del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Virgilio Alessio Santagati, il presidente del Consiglio d’Istituto Gianfrancesco Fidone, il presidente del Comitato genitori Mario Castagna, la vicepresidente del Municipio Roma I Centro Alessandra Sermoneta, l’assessore alla Memoria del Municipio Roma I Adriano Labbucci, la vicepresidente della Comunità ebraica di Roma Antonella Di Castro, professori e studenti delle classi IV, V elementare e della I media. Presenti anche alcuni parenti dei bambini espulsi nel ‘38, insieme agli ospiti d’onore Pupa Garribba e Ugo Foà. Entrambi hanno raccontato la loro testimonianza e Garribba ha anche mostrato la sua pagella – esposta in via Tasso – con la quale da privatista di “razza ebraica” ha sostenuto gli esami nel “XX anno dell’era fascista”. Ugo Foà ha raccontato: “Avevo 10 anni e dovevo andare in prima media quando i miei genitori mi hanno detto che non potevo perché il governo fascista aveva emanato una legge che vietava ai bimbi di religione ebraica di andare a scuola. Come ho reagito? Ho pianto: mi sono sentito strappato dalla scuola”.
“Siamo qui per ricordare questi bambini perché non scompaiano dalle nostre menti, abbiano un nome e la loro dignità. – ha sottolineato la vicepresidente CER Di Castro – In questa giornata non solo ricordiamo uno ad uno gli alunni che hanno sofferto ma stiamo trasmettendo a voi bambini anche l’onere di poter proteggere ogni vostro compagno di scuola, perché ciò non possa mai più accadere”.
Tra i parenti intervenuti, Marina Piperno, sorella di Angelo Piperno, espulso nel ‘38 e Miriam Funaro, figlia di Pacifico Funaro, anche lui allontanato dalla scuola nello stesso anno.
Pacifico Funaro espulso dalla scuola Trento e Trieste nel 1938
“Questa pregevole iniziativa – ha detto il preside Santagati – ci dà non solo l’opportunità di crescita civica ma anche di ricordare ciò che più di ottant’anni fa hanno vissuto i bambini ebrei e per omaggiare la loro memoria, chiamandoli per nome, è come se idealmente, in un appello del mattino, li riaccogliessimo oggi nella loro scuola”.