di Giorgia Caló e Luca Spizzichino
Rientro a scuola anche per i bambini e i ragazzi della comunità ebraica di Roma: la mattinata del 14 settembre riprende la didattica nel rispetto delle norme di sicurezza per il contenimento del virus; agli studenti infatti è stata misurata la temperatura all’ingresso dell’istituto, e grazie alla collaborazione della Comunità Ebraica di Roma con L’Associazione Medica Ebraica e L’Ospedale Israelitico, “sono state allestite circa 16 postazioni per effettuare test sierologici a circa 700 ragazzi”, come ha spiegato il Presidente dell’AME Roma Fabio Gaj.
“L’iniziativa è partita per proteggere al massimo la nostra scuola”, ha detto il Dott. Massimo Finzi, “mentre nelle altre scuole italiane si è registrata un’adesione ai test di 1 su 4, nella nostra scuola abbiamo avuto un’adesione quasi del 100%. Dopo aver fatto il test sul personale, abbiamo deciso di farlo anche ai ragazzi”.
18 medici e 4 infermieri volontari ad effettuare i test.
“Siamo la prima scuola in Italia in cui docenti, personale e studenti si sottopongono spontaneamente al test. La scuola ha fatto un grande investimento, perché crede che la prevenzione sia molto più intelligente che trattare uno stato di malattia”, ha raccontato la Dott.sa Elvira Di Cave.
A salutare i ragazzi al loro rientro a scuola, anche i vertici della Comunità: il Presidente Ruth Dureghello, Il Vice Presidente Ruben Della Rocca, l’Assessore alle scuole Daniela Debach e il Rabbino Capo Di Segni.
“Finalmente questa mattina i ragazzi sono tornati a scuola: un traguardo che pensavamo difficile da raggiungere, ma grazie al personale e a tutto lo staff e alla sicurezza, lo abbiamo trasformato in essere. Vedere i ragazzi felici fuori dalla scuola è stata una grande gioia, ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti, a partire dai genitori e dagli insegnanti e che questo clima così sereno possa continuare e che questo ragazzo beneficino della scuola quanto più possibile” ha dichiarato la Presidente Dureghello.