A Palazzo Salviati, ex Collegio Militare e oggi sede del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), si è svolta l’ormai consueta cerimonia per ricordare uno degli episodi più oscuri della storia di Roma: la deportazione degli ebrei romani nei campi di sterminio. Tra il 16 e il 18 ottobre 1943, oltre mille persone, tra uomini, donne e bambini, vennero strappate alle loro case e imprigionate in questo luogo, a pochi passi dal Vaticano, prima di essere deportate ad Auschwitz.
L’evento, organizzato dall’Associazione “Ricordiamo Insieme”, si è articolato in due momenti. Il primo si è svolto a San Pietro, dove sono stati letti discorsi e lettere sul ruolo del Papa durante il nazifascismo e si è riflettuto sull’antigiudaismo. Da lì è partita una marcia simbolica di “1000 passi” verso l’ex Collegio Militare, evidenziando la tragica vicinanza tra il Papa e i cittadini ebrei, che furono detenuti a Palazzo Salviati per oltre due giorni sotto lo sguardo indifferente di molti.
Il progetto, nato dall’iniziativa di Tobias e Federica Wallbrecher insieme alle sorelle Spizzichino, mira a trasformare questo luogo in un punto di incontro tra studio e memoria. “Ricordare la deportazione degli ebrei da Roma non è solo un atto commemorativo, ma un imperativo morale per trasformare la memoria in coscienza collettiva”, ha dichiarato a Shalom Daniele Regard, Assessore alla Memoria.
Alla cerimonia hanno partecipato il Coro Giovanile With Us e varie autorità, tra cui il Generale C.A. Stefano Mannino, Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa, l’Arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, e Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma. Quest’ultimo ha sottolineato come sia impossibile separare antisemitismo e antisionismo, rilevando il preoccupante ritorno dell’odio antiebraico in Europa e in America. “Oggi, più che mai, la conoscenza del passato deve diventare uno strumento per combattere l’indifferenza e l’odio. La memoria è un faro per il presente, una guida nella lotta contro l’antisemitismo e ogni forma di intolleranza” ha continuato Regard.
A conclusione della cerimonia, si è tenuto il Concerto della Memoria eseguito dal Liceo Musicale “B. Pinchetti” di Tirano. Rivka Spizzichino, una delle organizzatrici dell’evento, ha spiegato come questo istituto sia stato uno dei pochi a sostenere l’iniziativa. “Nonostante la mancanza di supporto da parte di molti, questo crescente odio ci ha dato la forza di portare avanti un progetto a cui lavoravamo da tempo. Nel 2027, finalmente, il nostro sogno si realizzerà con la creazione di un centro di documentazione sull’antigiudaismo cristiano a Via Domenico Silveri, un impegno per mantenere viva questa responsabilità storica e proiettare la memoria verso il futuro”.