
“Sono pericolose le parole di Conte sulla sparatoria di Washington. Si assuma le responsabilità delle conseguenze che possono avere”. Così il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, in un’intervista pubblicata su Il Tempo, manifesta il suo dissenso contro chi attribuisce la responsabilità del duplice assassino al governo d’Israele invece di condannare il terrorismo.
“Quando chi spara lo fa in nome della Palestina, ma lo fa a Washington e colpisce persone la cui unica ‘colpa’ è essere ebrei, siamo di fronte a un fenomeno che minaccia chiunque e ovunque”, dice il Presidente.
Fadlun continua sottolineando che l’urlo “Free Palestine” dell’attentatore nel momento dell’arresto, è un grido di odio, che, nella sua essenza, è “il ritorno di un antisemitismo mai sconfitto”. “Oggi la retorica della liberazione e della lotta al ‘Sionismo’ è diventata la maschera di un antisemitismo che riemerge dagli scantinati della storia. – prosegue il Presidente – Chi invoca una “Palestina dal fiume al mare” sta invocando la cancellazione dello Stato ebraico”. Nelle manifestazioni, che dovrebbero essere pacifiche, prevale la furia ideologica e razzista che si manifesta “con slogan o cartelli che evocano alla sparizione d’Israele e inviti al boicottaggio”.
Il Presidente poi lancia un appello a tutte forze politiche affinché “si rendano conto della responsabilità che hanno quando pronunciano disinvoltamente parole come ‘genocidio’ a Gaza”. Fadlun continua ringraziando lo straordinario lavoro delle Forze dell’Ordine e tutte le diramazioni del ministero dell’Interno. Il vero pericolo è il clima di intolleranza antisemita, prosegue il Presidente, diffuso nei campus americani ma anche negli atenei in Italia, sottolineando che oggi “un ebreo vive sotto minaccia. Ma fiero della propria identità”.