
Il percorso di risanamento dell’Ospedale Israelitico di Roma compie un passo fondamentale e guarda con maggiore fiducia al futuro. La recente conclusione delle votazioni sul piano concordatario segna infatti un momento chiave di un processo complesso, avviato per salvaguardare una delle più antiche e prestigiose istituzioni sanitarie della capitale e dell’ebraismo europeo.
Come ha spiegato il Commissario straordinario dell’Ospedale Israelitico, Antonio Maria Leozappa:
“Il 28 novembre si sono chiuse le votazioni, con l’adesione di quasi l’80% delle classi dei creditori. Un ottimo risultato. Il prossimo passo è l’udienza di omologa, che sarà decisiva per dar corso alla fase esecutiva del piano concordatario, che ha come obiettivo il risanamento dell’Ospedale e il pagamento dei creditori”.
L’ampia adesione dei creditori rappresenta un segnale di fiducia verso il lavoro svolto finora e verso la sostenibilità del piano di concordato preventivo in continuità, scelto come strada per affrontare una situazione debitoria particolarmente gravosa, senza interrompere l’attività sanitaria e assistenziale.
Il cammino intrapreso, come sottolinea il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, è stato tutt’altro che semplice, ma si è fondato su scelte chiare e responsabili:
“Un passo dopo l’altro, l’Ospedale Israelitico di Roma, eccellenza assoluta e unico ospedale ebraico in Europa, si sta avviando verso il risanamento e il rilancio. A fronte di oltre 100 milioni di debiti accumulati negli anni, è stata fatta una scelta oculata e coraggiosa: il commissariamento e quindi la domanda, accolta, di concordato preventivo in continuità. L’obiettivo era quello di salvare l’Ospedale, il patrimonio che rappresenta nel panorama sanitario nazionale, salvaguardando competenze e professionalità. Si è voluto anche garantire la continuità dell’erogazione dei servizi sanitari. Una sfida complessa, resa possibile da un lavoro silenzioso e instancabile su più versanti. Sono stati rinegoziati gli affitti e dopo otto anni di battaglie legali l’OI è tornato in possesso del Caffè Greco. La Regione Lazio, da parte sua, ha garantito 7,5 milioni di euro di accreditamento annui. Questa approvazione del piano concordatario da parte di quasi l’80 per cento delle classi dei creditori è un incoraggiamento a proseguire lungo la strada intrapresa e la conferma della bontà delle decisioni assunte. Continueremo a vigilare e a non far mancare il sostegno della Comunità all’OI, fino al salvataggio di un’eccellenza ebraica che ha una storia di oltre 400 anni ed è un pilastro dell’assistenza sanitaria nella nostra città”.
Il piano di risanamento non si limita dunque alla gestione dell’emergenza finanziaria, ma pone le basi per un vero rilancio della struttura, preservandone il ruolo storico e la funzione sociale. La continuità delle cure, la tutela delle professionalità e il rafforzamento dei rapporti istituzionali, a partire dal sostegno della Regione Lazio, sono elementi centrali di una strategia che guarda al lungo periodo.
L’udienza di omologa rappresenterà ora lo snodo decisivo per l’avvio della fase esecutiva del piano. Da quel momento, il percorso di risanamento potrà entrare nel vivo, con l’obiettivo di restituire piena stabilità all’Ospedale Israelitico e consolidarne il ruolo di eccellenza sanitaria, patrimonio non solo della Comunità ebraica ma dell’intera città di Roma.












