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    ROMA EBRAICA

    L’accademia delle menzogne

    Pubblichiamo di seguito l’editoriale del Direttore Ariela Piattelli dal magazine di Shalom relativo al bimestre maggio-giugno, da oggi disponibile nei consueti punti di distribuzione e in consegna nelle case degli abbonati.

    Ci sono molti tratti estetici che raccontano la vera natura dell’ “intifada universitaria” che incendia gli atenei americani e tenta di sfondare anche in Europa. Due esempi d’oltreoceano: l’immagine della bandiera di hezbollah all’università di Princeton ai piedi di un ragazzo con kefiah al collo che scimmiotta i sessantottini con una chitarra. Un individuo che a Stanford indossa il passamontagna dei terroristi di Hamas mentre maneggia uno smartphone. Queste e tante altre immagini sono il simbolo della pericolosa deriva che avvelena gli atenei in Occidente e si nutre di finanziamenti, campagne di comunicazione, impostori ed infiltrati che si confondono con gli studenti, manuali con istruzioni precise per abilitare i terroristi a difensori dei diritti. Un’accademia della distorsione che campeggia fuori dalle porte delle università, anche di quelle italiane: come a Bologna, a Napoli e a Roma, dove i gruppi propal hanno piantano le tende per inneggiare all’ “intifada studentesca” nei chiostri delle facoltà e davanti ai monumenti. Castelli di bugie piantati nei campus dei templi del sapere, che sfidano le forze dell’ordine e le condanne di governi e rettori i quali resistono e reagiscono.
    Chi foraggia, dunque, i nemici d’Israele? In questo numero di Shalom raccontiamo la sofisticata rete del male, fatta di finanziamenti e l’invenzione di una pseudo-cultura piazzata sotto i piedi delle menzogne affinché possano poggiare su qualcosa. Una paccottiglia dietro lo scudo di slogan come “dal fiume al mare” o “stop all’apartheid”, dell’antisionismo, che mal cela un antisemitismo ben radicato. L’impennata antisemita è documentata da varie organizzazioni internazionali ed ha un volto ben preciso, come raccontiamo nel magazine. Ed è l’onda lunga che continua ad investire l’Europa e l’Italia, dove un albergatore non accetta ebrei nella sua struttura, un consigliere comunale si definisce “partigiano palestinese” e sul palco del Teatro Goldoni di Livorno, alla fine della Turandot di Puccini, maestranze e attori espongono uno striscione con su scritto “stop al genocidio”.
    È l’altro fronte di guerra che minaccia l’Occidente e i suoi valori, parallelo a quello in Medio Oriente in cui Israele ancora combatte per la sua esistenza contro i terroristi e i suoi fiancheggiatori.

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