In occasione di Tu Bishvat il Keren Kayemeth LeIsrael ha
organizzato una serata al Tempio Beth-El per festeggiare il “Capodanno degli
alberi” con delle lezioni di Torah sulla festività tenute dal Rabbino Capo
Riccardo Di Segni, da Rav Moshe Hacmun e Rav Jonathan Fischer. Presenti anche
la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e l’ambasciatore
dello Stato d’Israele in Italia Alon Bar. Contributi di diverso taglio che
hanno permesso di analizzare questa ricorrenza in tutte le sue sfaccettature,
dalle tradizioni più longeve a quelle più recenti, dalle origini remote legate
agli aspetti fiscali alle usanze diffuse negli ultimi secoli come il seder. È stata
anche un’occasione per ribadire gli stretti rapporti e la fruttuosa
collaborazione tra la Comunità Ebraica di Roma e il KKL, oltre allo stretto
legame tra gli ebrei romani e lo Stato d’Israele.
A fare gli onori di casa Daniel Hayon, vicepresidente del KKL, che
ha voluto ringraziare i volontari, che “hanno contribuito al buon esito della
serata e lo fanno ogni giorno aiutando l’associazione”.
Le spiegazioni dei diversi rabbini hanno permesso di capire al
meglio le caratteristiche della ricorrenza.
“Tu Bishvat non è una vera e propria festa, era bensì il giorno in
cui si iniziava a contare l’anno fiscale” ha spiegato Rav Di Segni,
sottolineando che usi come il Seder o il non fare alcune parti della tefillà
siano il frutto delle discussioni fatte dai Maestri durante i secoli. Il
mangiare i frutti il giorno di Tu Bishvat era poi solo un’usanza ashkenazita
all’inizio, mentre si inizia a parlare di Seder solamente a partire dal
Settecento.
“Fino ad oggi sono stati piantati dal 223 milioni di alberi” ha
affermato Rav Moshe Hacmun, che ha aggiunto come Tu Bishvat sia “l’unica festa
che in Israele fanno tutti, che riesce ad unire ogni singolo cittadino della
società israeliana, dal laico al haredi”. Inoltre ha voluto ricordare quale
fosse l’usanza degli ebrei a Tripoli. “Durante il Seder si mangiavano 40 tipi
di frutta e ciò rimaneva veniva usato per il charoset”.
Rav Fischer invece si è soffermato sulla similitudine tra l’uomo e
l’albero. Infatti, secondo la Torah, “l’uomo e l’albero sono la stessa cosa”.
“La creazione più debole in questo mondo è l’uomo, perché in tutta la sua vita
dipende dagli altri. – ha spiegato il rav – ma proprio questo bisogno insegna
al genere umano l’importanza anche di aiutare gli altri”. Proprio come l’albero
dona i suoi frutti, anche l’uomo offre il proprio sostegno a chi ne abbia
bisogno.
La presidente della Comunità Ebraica di Roma ha ribadito
l’importanza del lavoro del KKL, che ha “trovato uno spazio importante in
questa comunità, soprattutto per il suo legame con le scuole e l’educazione dei
bambini”.
L’ambasciatore Alon Bar ha invece sottolineato come Israele sia
diventato uno stato all’avanguardia per le tecnologie verdi. “È un onore essere
qua a testimonianza di tutto questo” ha detto.
“Per il KKL è ogni giorno Tu Bishvat” ha dichiarato Liri Eitan,
nuovo direttore generale dell’associazione, che ha spiegato l’importanza dell’associazione
Israele e per il mondo ebraico da oltre 120 anni.
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Foto di Ariel Nacamulli