Mancano pochi giorni all’inaugurazione della mostra sul fotografo israeliano David Rubinger (29 giugno 1924 – 2 marzo 2017). Sarà infatti aperta dal prossimo 7 settembre fino al 4 novembre presso il Museo di Roma in Trastevere. Curata da Edvige Della Valle, è stata promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, dalla Comunità Ebraica di Roma e dall’Ambasciata d’Israele.
In mostra saranno esposte oltre settanta fotografie, in bianco e nero e a colori, grandi e piccole. Nato a Vienna nel 1924 ed emigrato in Palestina nel 1939, Rubinger si appassionò alla fotografia mentre prestava servizio nella Brigata Ebraica. Dopo il 1948, divenne fotoreporter dei più importanti giornali israeliani; è stato l’unico fotografo autorizzato a scattare nella mensa della Knesset, il Parlamento israeliano.
Nel corso della sua carriera, Rubinger è riuscito, attraverso il suo occhio-obiettivo, a raccontare i grandi eventi della storia israeliana. Alcuni di questi scatti possono definirsi iconici, come la celebre fotografia dei tre paracadutisti in primo piano ripresi davanti al Muro di Gerusalemme il 7 giugno 1967, immagine divenuta simbolo dello Stato d’Israele e della sua storia. Senza artifici, Rubinger ha proposto immagini reali raccontate con semplicità, finendo col costruire una cronaca delle vicende che Israele ha affrontato in questi decenni. Nei suoi scatti compaiono tanti uomini, donne e bambini comuni; ma anche personaggi noti, della politica e dell’esercito, ripresi sia nella loro attività pubblica, che nei momenti di vita privata; ci sono, tra gli altri, i volti di Moshe Dayan e Yitzhak Rabin, di Ben Gurion e Golda Meir.