Con una piccola intima cerimonia la Comunità ebraica di Roma ha oggi ricordato l’anniversario dell’attentato compiuto da un commando palestinese il 9 ottobre 1982, nel quale fu ucciso il piccolo Stefano Gaj Tachè e nel quale furono ferite oltre 40 persone, per lo più ragazzi e bambini. Trentasei anni fa anni ricorreva infatti la festa di Sheminì ‘Atzeret, durante la quale vi è la tradizionale cerimonia della benedizione dei bambini. “Non possiamo dimenticare il sangue versato – ha sottolineato il presidente della Comunità, Ruth Dureghello, in un breve discorso proprio sul luogo dell’attentato – . Sono trascorsi molti anni ma ancora la violenza contro gli ebrei non si ferma e siamo costretti a piangere la morte di tanti innocenti”. “Ribadiamo – ha concluso – il nostro impegno a denunciare l’antisemitismo anche quando si nasconde dietro a odio verso Israele”. Nella commozione di tutti, il rabbino capo Rav Riccardo Di Segni ha concluso la cerimonia con la preghiera dei defunti.