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    Trieste. Salta mostra su leggi razziali: al Comune non piaceva il manifesto

    Un’immagine
    di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina del quotidiano
    triestino “Il Piccolo”, datata 3 settembre 1938, che annuncia la
    cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: e’ il manifesto della
    mostra “Razzismo in cattedra”, promossa dal liceo Petrarca di
    Trieste, e che – come riporta il quotidiano “Il Piccolo” oggi in
    edicola – e’ saltata dopo che il Comune ha chiesto che l’immagine venisse
    modificata. Come sede per l’allestimento – organizzato in collaborazione con il
    Dipartimento di Studi umanistici dell’Universita’, il Museo della Comunita’
    ebraica e l’Archivio di Stato, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi
    razziali – era stata scelta una sala comunale. Ma il giorno fissato per
    l’inaugurazione, mercoledi’ scorso, chi si e’ presentato per il taglio del
    nastro ha trovato luci spente e porte chiuse. A spiegarne il motivo e’ la
    dirigente scolastica del Petrarca, Cesira Militello: “Il 31 agosto la
    referente del progetto viene convocata dall’assessore comunale alla Cultura,
    Giorgio Rossi, e nel corso dell’incontro le viene chiesto di modificare il manifesto
    dell’iniziativa. A quel punto ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma
    non ho ricevuto piu’ risposta, come non ho ricevuto conferma della
    disponibilita’ alla co-organizzazione e per questo a ridosso dell’inaugurazione
    abbiamo inviato comunicazione di rinuncia alla sala”. “Chi conosce il
    mio vissuto – e’ la replica dell’assessore Rossi – sa che sono una persona
    liberale e di fronte alla locandina della mostra, in accordo con il sindaco, ho
    scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti”
    relativi ad altri manifesti di eventi. L’assessore spiega che proposte
    alternative non sono arrivate dall’istituto e, ribadisce, che
    “coorganizzare significa condividere le cose e non imporle”. 

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