Nel silenzio di una soffitta in Polonia sono state scoperte fotografie inedite scattate segretamente durante la rivolta del ghetto di Varsavia. Lo rivelano alcuni giornali internazionali. Gli scatti inediti ritraggono i nazisti che reprimono brutalmente la rivolta avvenuta nell’aprile del ’43 e arrivano a pochi giorni dalla scoperta dal “POLIN”, il museo di storia degli ebrei polacchi.
Le foto, scattate di nascosto da Zvigniev Grzywaczewskii, un vigile del fuoco polacco che fu incaricato di spegnare gli incendi nel ghetto, sono state trovate dal figlio nella soffitta della vecchia casa del padre. Grzywaczewskii scattò molte fotografie della rivolta e ha poi nascosto i negativi nella sua casa in alcune scatole. Alcune immagini sono state contrabbandate per poi essere acquisite dall’Holocaust Memorial Museum di Washington. Gli altri negativi sono stati ritrovati solo recentemente, quando il figlio di Grzywaczewski li ha scoperti nella sua soffitta.
Queste immagini hanno un valore storico molto importante, visto che le uniche conosciute sino ad ora sono prevalentemente quelle scattate dagli ufficiali nazisti, finalizzate ad un resoconto destinato a Berlino sulla repressione della rivolta.
Le fotografie inedite sono emerse casualmente, quando il figlio di Grzywaczewski, Maciej, stava aiutando il museo Polin di Varsavia a preparare una mostra. Così in una delle scatole Maciej ha trovato i negativi di 48 foto di guerra, e tra queste le 21 inedite sulla rivolta del ghetto di Varsavia.
“L’immagine di queste persone che vengono trascinate fuori [dai bunker] rimarrà con me per il resto della mia vita” ha scritto Grzywaczewski, che all’epoca della rivolta aveva 23 anni.
Le foto ritraggono il ghetto in fiamme con gli ebrei disperati, spaventati e affamati che vanno verso i vagoni merci che li avrebbero portati nei campi di sterminio. “Si possono vedere anche famiglie polacche, che sembrano piuttosto indifferenti agli orrori che si svolgono nella loro città” riportano alcuni media israeliani.
La rivolta del ghetto di Varsavia scoppiò il 19 aprile 1943, quando circa 750 giovani combattenti ebrei, armati solo di pistole e bombe artigianali, furono protagonisti di uno degli atti di resistenza più grandiosi della storia. I giovani ebrei attaccarono i nazisti, che erano più numerosi e armati come lo è un esercito. I tedeschi rasero al suolo il ghetto e uccisero la maggior parte dei combattenti, tranne poche decine che riuscirono a fuggire attraverso le fogne. I combattenti resistettero per quasi un mese.
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