Di recente la Germania ha preso un importante provvedimento: inserire l’organizzazione libanese Hezbollah nelle liste delle organizzazioni terroristiche.
Una decisione innovativa, in quanto il resto d’Europa ha sempre considerato di inserire nella blacklist soltanto la parte militare di Hezbollah, non quella politica, il che ha permesso all’organizzazione di muoversi liberamente per tutto il continente e creare una propria rete di sostenitori.
Il provvedimento in questione è stato pensato circa un anno fa, ma soltanto lo scorso 19 dicembre, la camera bassa del Parlamento Tedesco ha approvato una mozione sulla messa al bando delle attività di Hezbollah sul suolo tedesco. Inoltre l’uccisione del Generale iraniano Qasem Soleimani, avvenuta nel gennaio 2020, ha certamente influito sul processo decisionale.
È proprio sul bando di Hezbollah da parte della Germania che si è discusso durante il Webinar organizzato dalla Europe Israel Press Association (EIPA), dal titolo “Germany Bans Hezbollah, who is next?”; uno spazio in cui i giornalisti hanno potuto ascoltare il parere di due esperti in Counter-Terrorism, Intelligence & Hezbollah: Haïm Tomer, principale esperto israeliano di geostrategia e affari dell’intelligence, ex funzionario del Mossad e Hans-Jakob Schindler, attuale direttore senior del Counter Extremism Project ed ex funzionario della sicurezza tedesca. Fino al 2018 è stato coordinatore dell’ISIL, Al-Qaida e il gruppo di monitoraggio dei talebani del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, fungendo da consigliere principale del Consiglio sulle sanzioni globali contro il terrorismo.
Il webinar ha avuto come punti focali un briefing sull’attività di Hezbollah, coinvolto nei numerosi attacchi terroristici contro Israele, in particolare nel suo intervento Tomer ha ricordato l’attentato all’aeroporto di Burgas, in Bulgaria del 18 luglio 2012 contro una comitiva di turisti israeliani, appena sbarcati dall’aereo proveniente da Tel Aviv.
La seconda parte ha invece visto un’analisi dettagliata della struttura di Hezbollah in Germania e della minaccia dell’organizzazione per la sicurezza interna del Paese, vista la sua connessione con le organizzazioni criminali e la sua forte presenza anche online, fino ad arrivare al graduale processo di messa al bando da parte dello stato tedesco iniziato nel 2008 con il bando dell’Al Manar Tv e culminata con l’attuale provvedimento.