L’attacco alle due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, 51 persone uccise e decine ferite dal terrorista australiano Brenton Tarrant il 15 marzo 2019, avrebbe potuto essere evitata solo “per caso”. E’ quanto emerge dalle conclusioni del rapporto di 792 pagine della Commissione reale d’inchiesta, che ha stabilito che i servizi di sicurezza neozelandesi, prima dell’attacco, erano concentrati quasi esclusivamente sulla minaccia del terrorismoislamico, e hanno in qualche modo sottovalutato quella del terrorismo di destra. Ma le informazioni sull’attentatore erano solo “frammentarie” e non sufficienti a stabilire che il 29enne Tarrant potesse essere una minaccia. “Non c’era modo per individuarlo se non per caso”, afferma il rapporto sull’attacco, in cui Tarrant ha preso di mira uomini, donne e bambini che si erano riuniti per la preghiera del venerdi’. Il primo ministro neozelandese, Jacinda Ardern, ha promesso di esaminare tutte le 44 raccomandazioni della commissione. “Niente di cio’ che e’ contenuto in questa relazione o in quello che e’ successo in tribunale, ne’ cio’ che abbiamo fatto o faremo in Parlamento, restituira’ quello che e’ stato portato via quel giorno, ma spero che ognuno di questi passi ci avvicini alla giustizia e al cambiamento”, ha detto Ardern, aggiungendo, in arabo, “la pace sia con voi”. Dal rapporto e’ emerso che Tarrant, un suprematista islamofobo, ha inviato un’e-mail al Parlamento neozelandese otto minuti prima di iniziare l’attacco, in un momento in cui e’ stata rilevata una “concentrazione inappropriata” di risorse nel lotta al terrorismo islamico. “La Commissione reale non ha individuato alcuna responsabilita’ nelle agenzie governative, che avrebbero consentito di cogliere la pianificazione e la preparazione da parte dell’aggressore”, ha detto Ardern in Parlamento, presentando il rapporto. Tuttavia, “ci sono state comunque delle mancanze e di questo mi scuso”, ha aggiunto la premier, che e’ stato elogiata per la sua empatia e per la gestione dell’emergenza dopo l’attacco, avvenuto in pieno giorno, di venerdi’, quando i musulmani si recano a pregare in moschea. Tarrant ha pianificato il massacro per 18 mesi, ha acquistato armi e munizioni e ha diffuso sui social l’ideologia estremista. La commissione ha osservato che la polizia neozelandese non e’ riuscita a conseguire gli standard per il rilascio delle licenze sulle armi. Il capo della polizia, Andrew Coster, si e’ scusato “senza riserve” e ha ammesso che poteva “fare di piu'” per valutare l’idoneita’ di Tarrant al possesso di armi da fuoco. (AGI)