Arriva dagli Stati Uniti una nuova iniziativa volta a tutelare la memoria e la trasmissione ai giovani della Shoah, con particolare attenzione al tema delle opere d’arte trafugate dai nazisti. Il Governatore dello Stato di New York Kathy Hochul, approvando un disegno di legge presentato dai senatori Anna Kaplan e Nily Rozic, ha firmato una serie di accordi che permetteranno di coltivare al meglio la memoria e di segnalare in maniera significativa i capolavori ingiustamente sottratti agli ebrei durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e del regime nazista.
L’accordo è stato firmato da Hochul al Museum of Jewish Heritage di Manhattan insieme ai funzionari statali, ai sopravvissuti alla Shoah e alle loro famiglie. Il pacchetto legislativo è composto da tre progetti di legge: il primo riguarda un maggiore impegno delle scuole nella didattica della Shoah; il secondo obbliga i musei a identificare nelle loro esposizioni l’arte rubata dal regime nazista; il terzo riguarda il Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York che dovrà pubblicare un elenco di istituzioni finanziarie che rinunciano volontariamente alle tasse per destinare i medesimi fondi alle riparazioni per la Shoah.
Questo provvedimento rappresenta un intervento significativo, visto che giunge in un momento in cui diverse analisi rilevano livelli record di antisemitismo nel Paese e i sondaggi mostrano una mancanza di conoscenza della Shoah tra i giovani.
In particolare, il secondo punto segna un nuovo capitolo nel complesso intreccio che lega arte e memoria in un interessante e attuale dibattito. La legge, infatti, prevede che vengano posti in evidenza cartelli e segnaletica per indicare e raccontare la storia di quelle opere esposte nei musei di New York ingiustamente sottratte agli ebrei dai nazisti.
“Circa 600mila dipinti furono rubati agli ebrei non solo per il loro valore, ma per cancellare la nostra cultura e identità” ha sottolineato la senatrice Kaplan. “Oggi opere d’arte precedentemente rubate dai nazisti possono essere trovate nei musei di New York senza alcun riconoscimento sui percorsi oscuri che hanno attraversato. È fondamentale essere trasparenti e garantire che chiunque le guardi capisca da dove provengano e il loro ruolo nella storia”.
La restituzione ai legittimi proprietari delle opere rubate durante il nazismo sta acquisendo la dimensione di una forma di conservazione della memoria. Proprio negli Stati Uniti, sono state realizzate già in passato altre iniziative di questo tipo. Nel 1997, è stato fondato il Dipartimento per la restituzione di Sotheby’s, una task force costituita da un team di esperti con l’obiettivo di aiutare i legittimi proprietari a recuperare le opere d’arte acquistate e trasferite tra 1933 e il 1945. Sotheby’s è inoltre stata la prima casa d’aste internazionale a poter vantare un dipartimento ad hoc dedicato alla ricerca e alla restituzione delle opere trafugate dal regime nazista, oltre ad essere stata un incentivo per iniziative analoghe da parte di alcuni importanti musei europei.
La nuova legge varata dallo Stato di New York si inserisce in questo filone e, con le diverse norme di cui si compone, propone un rafforzamento nella conservazione della memoria della Shoah e nella lotta all’antisemitismo, guardando soprattutto alla formazione delle giovani generazioni.