Un attacco in grande stile all'”Isola dei musei” di Berlino: oltre 70 opere d’arte e oggetti sfregiati, imbrattati con un misterioso liquido olioso. Sotto accusa sono, incredibilmente, gli ambienti di cospirazionisti e negazionisti del Covid. Messo in atto non a caso il 3 ottobre – ma rivelato solo oggi – ossia il giorno in cui cade la riunificazione tedesca, nel raid sono stati colpiti musei-simbolo come il Pergamon, il Neues Museum, la Alte Nationalgalerie. Sono state la Zeit e l’emittente Deutschlandfunk a rivelare l’attacco, oggi confermato dalla polizia della capitale tedesca. Come scrive il settimanale amburghese, si tratta “di uno dei piu’ estesi attacchi alle opere d’arte e alle antichita’ nella storia del dopoguerra in Germania”. Tra le vittime di questo sfregio su larga scala, alcuni sarcofaghi egizi, sculture in pietra, dipinti del 19esimo secolo: le macchie sono ben visibili, confermano le direzioni dei musei colpiti. Un’inchiesta e’ stata avviata subito, mentre l’ufficio criminale del Land di Berlino (Lka), scrive il Tagesspiegel, ha chiesto a tutti i visitatori dei musei che avevano acquistato biglietti per il 3 ottobre di dare il proprio contributo con segnalazioni e testimonianze. Ufficialmente non vengono fatti nomi, ma e’ la stessa Zeit a citare come persona sospetta lo chef vegano Attila Hildmann, uno dei piu’ noti cospirazionisti tedeschi: costui aveva diffuso gia’ ad agosto e a settembre sul proprio canale Instagram – che conta oltre 100 mila follower – la propria teoria secondo la quale al Pergamon si trova “il trono di Satana” (il riferimento sarebbe all’altare di Baal) e che il museo ospita “il centro della scena globale dei satanisti e dei criminali del coronavirus”. Secondo Hildmann, che si autodefinisce un nazionalista di estrema destra, “qui fanno i loro sacrifici umani e abusano i bambini”. A inizio estate, lo chef cospirazionista era stato allontanato dalla scalinata dell’Altes Museum, dove aveva l’abitudine di tenere i suoi comizi. Noto anche per aver diffuso teorie di stampo antisemita, e’ stato animatore di alcuni eventi di negazionisti del Covid-19. L’Isola dei musei e’ classificata dal 1999 patrimonio universale dell’Unesco. Il Pergamon – che si trova a due passi dall’abitazione di Angela Merkel – ha compiuto proprio a inizio ottobre i 90 anni dalla sua apertura, ed e’ famoso appunto per l’Altare di Pergamon del II secolo avanti Cristo. Ogni anno attira oltre un milione di visitatori. Complessivamente, il complesso di musei che si trova a cavallo all’incrocio delle due “braccia” del fiume Sprea e’ composto anche dall’Altes Museum, dal Bode Museum, dalla Alte Nationalgalerie e dal Neues Museum, che vanta tra i suoi capolavori il celeberrimo busto di Nofretete. Tutti insieme, contano circa 3,1 milioni di visitatori. Da tempo il tema della sicurezza dei musei e’ dibattito con veemenza in Germania. Per rimanere a Berlino, oltre tre anni fa, il Bode Museum e’ finito sulle prime pagine per il clamoroso furto del cosiddetto “Big Maple Leaf”, una moneta gigantesca del valore di ben 3,75 milioni di euro, sottratta la notte del 27 marzo 2017 da una vetrina e portata via su una carriola. A tutt’oggi l’opera risulta scTagliaomparsa: quasi certamente e’ stata fatta a pezzi e venduta. L’anno scorso due sconosciuti sono penetrati nella stanza della “Volta verde” al Castello di Dresda, rubando gioielli e preziosi dal valore definito “inestimabile” dalla leggendaria collezione di Augusto il Forte. (AGI)