Medicina preventiva, etica sociale e giusta nutrizione – del corpo e dell’anima – sono i fulcri intorno a cui “Norme di vita morale, Hilkhot de’ot” ruota. Nodi essenziali, questi, per il raggiungimento dell’equilibrio tra passioni e pulsioni opposte. Su Maimonide aleggia la presenza dell’Etica nicomachea di Aristotele, che sull’importanza del “giusto mezzo” si dilungò parecchio. Hilkhot de’ot, parte del Mishnè Torà, riassume i principi metodologici fondamentali per la comprensione delle parti successive del trattato. L’osservanza delle norme rivela l’importanza che l’intelletto gioca sul sistema maimonideo e l’influenza delle classificazioni aristoteliche sullo stesso, in una continua sovrapposizione tra scienza e halakhà. La posizione di Maimonide è coerente con quella dell’ebraismo tradizionale in cui anche la sessualità riveste un ruolo importante, necessario all’equilibrio e alla salute dell’uomo. Un discorso, questo, declinato al piacere maschile e dunque facile oggetto di polemica da parte degli studiosi dell’epoca, come il provenzale Avraham ben David di Posquières, che notarono la totale assenza di un interesse per la sfera femminile.
Su altri argomenti Maimonide risulta invece moderno e quasi in contraddizione con la tradizione ebraica passata. Tra i numerosi meriti gli va però riconosciuta l’indiscussa capacità di far dialogare eredità greca ed ebraica dando vita a una sintesi originale che ha ancora molto da raccontare a noi uomini del XXI secolo.