La scorsa settimana in Germania si è tenuta una cerimonia molto speciale. Un’iniziativa nata per celebrare i primi siti ebraici tedeschi a cui è stata assegnata la designazione di patrimonio mondiale dell’UNESCO. I siti nella parte superiore della valle del fiume Reno sono noti come il punto di origine della cultura ashkenazita, dove la lingua yiddish iniziò a svilupparsi oltre mille anni fa. Sono stati riconosciuti patrimonio culturale dall’UNESCO, l’ente per l’educazione e la cultura delle Nazioni Unite nel luglio 2021, ma la pandemia di coronavirus ha ritardato la celebrazione della cerimonia di designazione da parte della Germania.
Tra i luoghi riconosciuti dall’UNESCO, vi sono la Speyer Jewry-Court, un complesso con yeshivà situato nella città di Speyer, un complesso della sinagoga di Worms, il vecchio Cimitero ebraico di Worms, il vecchio cimitero ebraico di Magonza. “I centri comunitari e i cimiteri hanno avuto un impatto duraturo fondamentale sulla cultura ashkenazita, e sono direttamente e tangibilmente associati ai risultati dei primi studiosi ashkenaziti”, spiega una nota nell’elenco dell’UNESCO.
Nel corso della giornata di mercoledì il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha visitato una sinagoga a Magonza, annoverata tra i luoghi storici dell’UNESCO. “Prima del 27 luglio 2021, nel nostro Paese c’erano 49 siti Patrimonio dell’Umanità, dalla Treviri romana alle antiche città anseatiche di Stralsund e Wismar, dalla cattedrale di Aquisgrana al castello di Wartburg vicino a Eisenach. L’elenco rifletteva la diversità della cultura e della natura, ma presentava una grande lacuna: non c’erano monumenti culturali ebraici”, ha detto Steinmeier nel suo discorso.
Durante la celebrazione, assieme a Steinmeier ha preso parte Audrey Azoulay, direttore generale dell’UNESCO. Azoulay è un’ebrea francese, figlia di Andre Azoulay, un banchiere ebreo di origine marocchina che attualmente è consigliere del re del Marocco Mohammed VI.
Steinmeier ha sottolineato come i siti dimostrino che la storia ebraica in Germania, sia nel bene che nel male, si estende ben oltre la Shoah. Le città di Spira, Magonza e Worms furono teatro di massacri di ebrei su larga scala durante le crociate e l’epidemia di peste bubbonica del XIV secolo, ma furono anche la dimora di alcuni dei più grandi leader dell’ebraismo europeo, come ad esempio il commentatore della Torah noto universalmente come Rashì.
“Per secoli, gli ebrei in Germania sono stati visti come estranei. Sono stati ripetutamente umiliati, esclusi, privati dei loro diritti, perseguitati, assassinati, anche prima che i nazionalsocialisti e i loro collaboratori spazzassero via quasi completamente la vita ebraica in Germania e in Europa”, ha detto Steinmeier. “I monumenti e le lapidi di Spira, Worms e Magonza raccontano il profondo radicamento degli ebrei nel nostro Paese, il fiorire della loro cultura, l’affermazione di sé e l’emancipazione, e i tempi della pacifica convivenza con la maggioranza cristiana” ha concluso Steinmeier.