“Insorgiamo contro gli antichi demoni” che tornano a farsi sentire anche “in questi nuovi tempi”: e’ un’occasione particolare quella in cui il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ribadisce il suo avvertimento contro il “ritorno dell’autoritarismo, dell’antisemitismo e del razzismo in Germania. Ospite d’eccezione il capo di Stato d’Israele Reuven Rivlin, al Bundestag oggi e’ il giorno del ricordo dei milioni di vittime dell’orrore nazista, a pochi giorni dal Giorno della Memoria, caduto nel 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. “Credevamo che i vecchi spiriti del Male con il tempo sarebbero scomparsi”, scandisce Steinmeier. “E invece no: i demoni del passato si mostrano oggi in nuove spoglie”. Si tratta di spiriti, dice il presidente federale, che “presentano il pensiero autoritario come una migliore risposta alle domande del nostro tempo. A questo non eravamo preparati: ma e’ esattamente questa la prova del nostro tempo. E questa prova la dobbiamo vincere. E’ la nostra responsabilita’ di fronte alla storia, e lo dobbiamo alle vittime e ai sopravvissuti”.
Ogni anno il parlamento tedesco dedica una commemorazione alle vittime del nazismo. E non e’ un caso se Steinmeier avverte “di non far congelare la memoria in un rituale, e’ necessario trovare nuove forme del pensiero, per le giovani generazioni, che chiedono cosa il passato abbia a che fare con loro e la loro vita”. Il presidente non ha dubbi: gli insegnamenti della storia “possono e devono diventare la consapevolezza di tutti i tedeschi, perche’ la responsabilita’ del qui e adesso la portiamo tutti sulle spalle”.
Qui al Bundestag c’e’ un’assoluta sintonia nei discorsi dei due presidenti. Nel discorso rivolto ai parlamentari tedeschi, anche Rivlin ha ricordato che in Europa oggi “tornano i demoni del passato”, motivo per cui il capo di Stato israeliano chiede all’Ue di “difende i propri valori fondamentali”, dato che “il nazionalismo, l’odio verso l’altro e l’antisemitismo” di nuovo aleggiano su tutto il vecchio continente. “Non siamo negli anni ’30 e non siamo alla soglia di una nuova Shoah”, ha aggiunto il presidente israeliano, “ma questa soglia non dovra’ mai piu’ essere superata”: la Germania ha una responsabilita’ particolare in questo, “una responsabilita’ enorme grava sulle sue spalle”. Lo stesso Paese che attraverso il nazismo e’ diventato l’orrore del mondo “oggi e’ un faro nella difesa dei valori liberali”, ha affermato ancora Rivlin.
E’ la prima volta in assoluto che i presidenti della Germania e di Israele commemorano insieme al Bundestag le vittime del nazismo. I deputati tedeschi li accolgono in piedi, in silenzio, a sottolineare la solennita’ del momento. Il primo applauso cade quando il presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, apre il discorso inaugurale della giornata: “Non esiste un silenzio salvifico su Auschwitz”, ammonisce. E citando un testimone e sopravvissuto della Shoah come Elie Wiesel ribadisce: “Dobbiamo parlare di Auschwitz. Di qualcosa per la quale in realta’ non esistono le parole”. (AGI)