Nell’ambito ebraico, lo studio della Torah e del Talmud è un impegno che ogni ebreo dovrebbe imporsi con una cadenza fissa; che sia un giorno o un’ora a settimana ci si deve dedicare alla sfera spirituale. Del Talmud vi sono due versioni, il “Bablì”, quello Babilonese, e lo “Yerushalmì”, quello di Gerusalemme. Gli esponenti storici di queste scuole di pensiero, ai quali tutt’oggi si fa riferimento per lo studio, furono rispettivamente i rabbini Shammai ed Hillel. Quello babilonese si compone di 2712 fogli. A partire dal Rosh Ha Shanà (Capodanno ebraico) dell’anno 1923 è stato dato avvio ad un programma di studio collettivo che prevede la lettura ogni giorno di una pagina, in modo da completare l’intera opera in sette anni e mezzo. Lo scorso 9 gennaio,è stato festeggiato la fine di un ciclo, per la precisione il tredicesimo. L’evento è stato festeggiato da migliaia di studenti e maestri in Israele presso lo stadio “Yad Elihau”, ed a Roma presso la Sinagoga di Via Cesare Balbo, dove il capo rabbino Riccardo Di Segni ed il Rav Carucci Viterbi hanno tenuto una lezione storico-religiosa sul Talmud.