Dopo tre mesi di chiusura, il Louvre riaprirà finalmente le sue porte oggi. La visita al museo parigino per eccellenza, nell’era del Coronavirus, sarà una nuova esperienza, sia per il museo che per i turisti. “Almeno fino a settembre”, la mascherina sarà ovviamente obbligatoria a partire dagli 11 anni. E i visitatori dovranno arrivare essendone già in possesso, perché il museo non ne fornirà. La visita sarà ‘a senso unico’ e una mappa dei circuiti da seguire (facoltativi in caso di scarsa affluenza) sarà offerta all’ingresso. Per contemplare la Gioconda, ora si entrerà dalla Grande Galerie e si uscirà dall’altra parte della Salle des Etats, attraverso la Salle Denon. I responsabili del museo consigliano vivamente di prenotare online, poiché è la sola formula in grado di garantire l’accesso al museo (solo se il museo non avrà venduto i 400 biglietti ogni mezz’ora previsti, i turisti possono entrare senza aver prenotato). Circa il 30% delle sale sarà chiuso, incluso il secondo piano delle ali Sully e Richelieu, che includono una grande parte di dipinti provenienti dal Nord Europa e dalle collezioni francesi precedenti alla Rivoluzione. Saranno comunque accessibili 30.000 opere distribuite su 45.000 metri quadrati. Le aperture notturne sono al momento cancellate, ma durante l’estate verranno organizzate alcune visite guidate. “Prevediamo da 8.000 a 10.000 visitatori al giorno, senza essere sicuri di raggiungerli”, ha ammesso il presidente e direttore del museo Jean-Luc Martinez, martedì 23 giugno, durante una conferenza stampa organizzata in un museo ancora deserto. “Non è disfattismo, ma un’osservazione. Nella migliore delle ipotesi, durante l’estate avremo dal 20 al 30% delle nostre solite presenze”. Ma il fatto che il museo, solitamente preso d’assalto da 10 milioni di visitatori, il 75% dei quali stranieri, avrà un’affluenza minore è buona notizia per i francesi, e in particolare per i parigini. Per loro, e per i pochi turisti europei, sarà la fine di lunghe file davanti alla piramide, davanti all’ingresso e poi di fronte a Monna Lisa. “Questa crisi sanitario è un’opportunità per riconquistare un pubblico locale”, ha detto Martinez.
Al 23 giugno, solo 12.000 persone avevano prenotato una visita per il mese di luglio e quasi nessuna prenotazione era stata fatta per il mese di agosto. La cifra di 12.000 sembrerà favolosa a molti piccoli musei. Ma non lo è per il Louvre, che accoglie fino a 40.000 visitatori al giorno in estate. Il Louvre non prevede di tornare alla normalità prima di tre anni. Nella sua lunga storia, lo stabilimento ha già sperimentato alti e bassi, tra cui un calo spettacolare delle presenze dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 o quelli del 2015 e del 2016. Ma ogni volta, gli americani, il primo pubblico straniero del museo, e i bambini delle scuole, hanno finito per tornare abbastanza presto. Ma essendo la pandemia globale, questa volta l’incertezza è molto più alta. Il museo ha già perso 40 milioni di euro dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Per ora, il museo dovrà fare affidamento sullo Stato, il suo principale finanziatore con 90 milioni di euro all’anno, per poter continuare. Fino a quando, è difficile saperlo. (Clt-Nex/Adnkronos)