In mostra un antico rotolo della Torah al Crossroads of Civilizations Museum di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. L’esposizione, ultimo segnale del crescente legame fra lo Stato d’Israele e il Paese del Golfo, è stata inaugurata in occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria. Secondo il fondatore del museo privato, lo sceicco Ahmed Obaid Almansoori, l’iniziativa “aiuta a combattere ‘la grande negazione’ della Shoah” nella regione. “Per noi la pace è completa. – ha detto Almansoori a Ynet – Non è solo una pace politica, economica, per la sicurezza o la tecnologia. Va oltre. La pace è fra le persone”.
Il Sefer Torah esposto risale al 1564 e fa parte dei tesori ebraici salvati a Praga durante l’occupazione nazista del 1939-45, ora conservati nel museo del Memorial Scrolls Trust di Londra. A intermediare per il prestito, l’imprenditore ebreo iracheno, vicepresidente del Consiglio dei deputati degli ebrei inglesi, Edwin Shuker: “Da giovane – ha affermato a Reuters – ho vissuto nel mondo arabo, dove il termine Shoah non esiste. Quindi questo è un passo enorme”.
La firma degli Accordi di Abramo nel 2020 tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti ha portato a diverse iniziative rilevanti come l’istituzione, nel 2021, della prima mostra permanente dedicata alla Shoah in un Paese arabo nel Crossroads of Civilizations Museum e l’introduzione dello studio della Shoah nella scuola primaria e secondaria. Quest’ultima storica decisione è stata presa all’inizio di questo mese dagli EAU, primo Paese della regione del Golfo a istituirlo.
“È importante ricordare cos’è successo. – ha sottolineato Amir Hayek, ambasciatore dello Stato d’Israele negli Emirati – È importante assicurarsi che ciò non accada mai più, altrettanto importante è stare qui insieme, tutti noi, israeliani, emiratini e altri per dire: mai più”.