Ieri mattina, sei generatori da mille kilowatt di potenza ciascuno, progettati per fornire elettricità non-stop ad ospedali ed altre strutture d’assistenza, sono partiti da Ciampino in direzione Leopoli, Ucraina. A donarli, il Ministero degli Affari Esteri israeliano attraverso il Mashav – l’Agenzia per la cooperazione internazionale allo sviluppo – e con l’assistenza dell’Ambasciata d’Israele a Roma.
“Questa solidarietà deriva da un imperativo categorico biblico, che è la base di tutta la nostra civiltà occidentale – ha detto l’ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar – È scritto nel Levitico: «Non starai sul sangue del tuo prossimo». Significa che non possiamo rimanere spettatori inermi quando il nostro prossimo è in pericolo di vita, ma dobbiamo intervenire e salvarlo”.
L’iniziativa rientra nell’insieme delle attività che lo Stato d’Israele sta compiendo a favore dei civili ucraini, tra cui l’invio di personale medico dello Sheba Medical Center e del Clalit Health Services, e la costruzione di un ospedale da campo funzionale appena fuori Leopoli. L’ospedale, riporta l’Ambasciata in un comunicato, includerà un reparto maternità ed uno pediatrico, un pronto soccorso ed un’area di telemedicina che permetterà ai dottori in Israele di fornire assistenza a distanza. Nel frattempo, un team del Centro Medico per Bambini Schneider ha assistito bambini affetti da cancro e li ha portati in Israele per fornire loro ulteriori trattamenti.
Finora Israele ha già inviato cento tonnellate di aiuti umanitari ai cittadini ucraini, tra medicine, tende invernali formato famiglia, coperte, sacchi a pelo, abbigliamento, misure di purificazione dell’acqua, generatori e molto altro ancora. Perché “chi salva una vita – conclude Eydar – salva il mondo intero”.