16 Ottobre 2018: sono passati 75 anni
dal giorni in cui 1259 ebrei romani sono stati strappati dalle loro case e
dalle loro famiglie per essere deportati nei campi di sterminio. La Comunità
Ebraica di Roma ha ricordato questo tragico evento, deponendo una corona di
fiori di fronte alla Sinagoga; insieme al Presidente Ruth Dureghello e al rav
Alberto Funaro è intervenuta anche la sindaca Raggi, l’assessore allo sviluppo
economico della Regione Lazio Manzella e la presidente del I Municipio Sabrina
Alfonsi. “Oggi siamo qui per celebrare, come ogni anno, la deportazione degli ebrei dal ghetto, il 16
ottobre del 1943 e’ una ferita che
rimane incisa nella nostra citta’ e che deve
essere ricordata. Ho scritto una lettera aperta invitando tutti i cittadini a partecipare alla marcia
silenziosa che quest’anno si terra’ il
21 di ottobre. Ritengo importante ricordare gli
eventi che hanno tracciato un segno cosi’ profondo nella nostra citta’, perche’ ricordare il passato deve
aiutarci a guidare i nostri passi nel
futuro”, ha detto la Raggi. “La commemorazione di oggi – ha spiegato
Dureghello – ha un significato particolare. Quello che e’ successo qui fa parte delle nostre
coscienze ed e’ un monito per il futuro.
E’ bene che si abbia ben chiaro cio’ che e’ stato e cosa e’ successo qui a
Roma. Non e’ sufficiente deporre una
corona, ma bisogna ricordare i nostri morti farlo con la consapevolezza che ci sono ebrei vivi
che vivono a Roma e vivono in Italia e in Europa e vogliono
continuare a farlo in liberta’e
democrazia”. E la partigiana Tina Costa ha concluso: “Dobbiamo ricordare perche’ non avvenga
mai piu’ e bisogna che le nostre radici
non siano cancellate. Dobbiamo ricordarlo per
noi e per le nuove generezioni perche’ se no ritornano e non e’ possibile”.
Poco dopo, presso il quartiere
Garbatella, a Piazza Ricoldo da Montecroce, è stata inaugurata una targa
commemorativa dedicata ad Enrica Zarfati, arrestata il 9 maggio 1944 e
deportata ad Auschwitz. È morta il 5 settembre 2016, ed è stata l’ultima ebrea
romana sopravvissuta alla Shoà. Presenti il Presidente della Comunità Ebraica
di Roma Ruth Dureghello, Claudio Marotta Assessore alla
Cultura, il Vice Presidente del Municipio Leslie Capone, il Presidente del
Municipio Amedeo Ciaccheri, Mirella Pungolo, amica di Enrica e sostenitrice
dell’iniziativa e gli studenti del Liceo Socrate e della scuola media Moscati,
che hanno letto la famosa poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo” e una
riflessione di Giacomo De Benedetti sulla mattina di quel 16 ottobre 1943.
Il viaggio verso Auschwitz-Birkenau,
cominciò dal binario 1 della stazione Tiburtina. Per questo, Il Municipio II,
in collaborazione con il Dopolavoro Ferroviario e con ANED (Associazione
Nazionale Ex Deportati) e ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), ha
deciso come ogni anno di ricordare questi tragici avvenimenti con una cerimonia per mantenere viva la memoria e far sì che
essa resti per il futuro.