Dalla Francia arriva un nome di un uomo: si tratta di Abou Zayed (63 anni), lui potrebbe essere stato parte del commando di terroristi palestinesi che colpì la sinagoga di Roma il 9 ottobre del 1982. Lo rivela il quotidiano Il Messaggero.
Zayed, che sarebbe stato coinvolto, secondo gli investigatori francesi, nell’attacco al ristorante “Jo Goldenberg” nel quartiere ebraico parigino Marais del 9 agosto ’82 (due mesi esatti dall’attentato alla sinagoga di Roma), è stato estradato dalla Norvegia in Francia nel 2020.
A fare il nome di Zayed è stato un super testimone, che oltre ad accusare il sessantatreenne palestinese di essere un esecutore dell’attentato di Parigi, gli punterebbe il dito contro anche per la strage alla Sinagoga di Roma, in cui fu ucciso il bimbo di due anni Stefano Gaj Tachè. I magistrati di Oltralpe avrebbero trasferito queste informazioni alla Procura di Roma.
Un importante elemento porterebbe i pm francesi anche a non escludere che a colpire gli ebrei di Parigi e Roma in quei due attentati, così vicini, dell’82 fu lo stesso commando, composto da 5 terroristi: secondo una perizia le armi erano le stesse. Per acquisire tutte le informazioni sull’attentato alla Sinagoga, la Procura parigina ha chiesto una rogatoria a piazzale Clodio.
Elementi, dunque, che potrebbero rivelarsi decisivi nell’inchiesta sull’attacco agli ebrei romani, inchiesta recentemente riaperta dalla procura di Roma (con il coordinamento del pm Francesco dell’Olio) in seguito alle rivelazioni emerse sui telex, inviati dal Sisde al Viminale, in cui si segnalava la possibilità concreta di attentati di matrice antisemita proprio poco prima dell’attentato che colpì gli ebrei italiani, e dopo le recenti dichiarazioni della donna che allora era la fidanzata di Abdel Al Zomar, l’unico responsabile identificato di quella strage, ancora a piede libero.