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    Assassinato l’ex premier giapponese Shinzo Abe. Lapid: “Abe è stato un vero amico di Israele”

    L’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe è stato ucciso durante un comizio nella città di Nara. Il premier nipponico più longevo di sempre, è stato raggiunto alla schiena da due colpi sparati a distanza ravvicinata, che gli hanno provocato una grave emorragia interna. Trasportato d’urgenza in condizioni critiche all’ospedale, è deceduto poco dopo a causa delle ferite riportate. L’attentatore, Tetsuya Yamagami, 41enne ex membro della Forza di autodifesa marittima, è stato arrestato subito dopo l’assassinio, confessando di aver agito “per frustrazione”.


    L’uccisione di Abe ha scosso i leader mondiali che hanno condannato l’assassinio, compresi il primo ministro Yair Lapid e il Presidente dello Stato d’Israele Isaac Herzog.

    “Abe è stato uno dei leader più importanti del Giappone moderno e un vero amico di Israele, stabilendo relazioni fiorenti e prospere tra Israele e il Giappone. Il suo omicidio non cambierà la sua illustre eredità” ha dichiarato Lapid in una nota, mentre il Presidente Herzog ha voluto ricordare l’incontro col leader nipponico quando era a capo dell’opposizione. “Sono rimasto profondamente colpito dalla sua leadership, visione e rispetto per Israele” ha affermato.


    Shinzo Abe negli anni ha rafforzato i legami con gli ebrei e con Israele. Nel febbraio del 2014, più di 300 copie del diario di Anna Frank e di altri libri relativi alla Shoah vennero vandalizzati nelle biblioteche pubbliche di Tokyo. Un episodio antisemita, che scosse il governo di Abe, che definì l’atto come “estremamente deplorevole e vergognoso”. Il mese successivo, mentre era nei Paesi Bassi per un vertice del G7, Abe andò in visita al museo della Casa di Anna Frank, rendendolo uno dei leader mondiali più importanti ad averlo mai fatto. Il leader giapponese, osservò che desiderava “ribadire un’amicizia duratura e profonda tra il Giappone e il popolo ebraico di tutto il mondo”.


    Durante il suo mandato, Abe ha anche visitato Yad Vashem in Israele, il Museo commemorativo della Shoah negli Stati Uniti e l’ex casa di Sugihara Chiune, “lo Schindler giapponese”, a Kaunas, in Lituania.


    Ma oltre ad essere vicino al popolo ebraico e a promuovere la memoria della Shoah, è stato anche molto amico dello Stato d’Israele. Quando Abe è stato rieletto primo ministro alla fine del 2012, gli investimenti giapponesi in Israele ammontavano a circa 20 milioni di dollari. Nel 2019, gli investimenti sono saliti a oltre 6 miliardi. 


    Anche il numero di imprese giapponesi in Israele è triplicato. Nel 2020, durante il suo ultimo anno come primo ministro, ha promosso la firma di 18 nuovi accordi di investimento aggiungendo ulteriori 853 milioni di dollari.


    La crescita degli investimenti giapponesi nello Stato Ebraico, è stata stimolata da due visite ufficiali, nel 2015 e nel 2018, durante le quali Abe ha incoraggiato i principali leader del settore giapponese a fare più affari con la “Start-Up Nation”. Fino a quel momento infatti erano restii a scommettere su Israele, temendo di sconvolgere i fornitori arabi di petrolio. “Non vedo nessuna ragione per cui il Giappone, che pone l’innovazione al centro della propria crescita economica, non debba cooperare con Israele, che produce tecnologie innovative” affermò durante la sua ultima visita in Israele.


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