La decisione di non consigliare più agli studenti la lettura del “Diario di Anna Frank” ha scatenato l’indignazione di numerosi croati, tremila dei quali hanno già firmato una petizione per chiedere il suo reintegro nei programmi scolastici. Fino a oggi, i docenti in Croazia disponevano di una lista di opere letterarie da raccomandare ai loro studenti. Ne faceva parte “Il Diario di Anna Frank”, scritto tra il 1942 e il 1944 da questa ragazza ebrea di Amsterdam morta nel campo di Bergen Belsen nel 1945, un anno dopo essere stata scoperta e deportata con la sua famiglia. Questa lista di opere consigliate è stata soppressa. La decisione ha suscitato scalpore e indignazione in Croazia, dove durante la Seconda guerra mondiale il regime collaborazionista ustascia prese parte alla politica nazista di sterminio degli ebrei. “L’Olocausto non è questione che può essere soppressa dai corsi di croato”, recita la petizione che reclama che “Il Diario di Anna Frank” sia inserito in un’altra lista, quella dei libri che gli studenti devono obbligatoriamente leggere durante l’età scolastica.