Una casa di produzione affiliata al gruppo terroristico di Hamas ha deciso di realizzare una serie televisiva, tentando di rispondere, a suon di propaganda antisraeliana, alla celebre Fauda, diventata famosa in tutto il mondo, in particolare nei Paesi arabi.
La serie prodotta da Hamas e girata a Gaza, si intitola Qabdat al Ahrar, ossia “Il pugno della libertà” e verrà trasmessa dalla emittente al-Aqsa TV a partire da aprile, in coincidenza con il digiuno del Ramadan.
La storia in questione rievoca e distorce un’operazione dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza nel 2018, in cui persero la vita sette miliziani di Hamas e un soldato israeliano. La serie dovrebbe mettere in risalto il potere dei servizi di intelligence palestinesi e la loro capacità di combattere, ma la realtà dei fatti in realtà risulta essere completamente distorta dai tre sceneggiatori incaricati di trasporre la vicenda sul piccolo schermo. Insomma, il risultato, c’è da aspettarsi, sarà una serie tv vista dalla lente distorta del gruppo terroristico e in salsa antisraeliana.
E non è tutto qui, anche l’uso della lingua nella serie ha i tratti di una realtà distorta: le parti sono interpretate da attori palestinesi locali, molti dei quali dilettanti, e le scene sono completamente girate all’interno della Striscia. Le attrici arabe con il ruolo di israeliane indossano il velo. E a differenza di Fauda, in cui attori arabi-israeliani interpretano personaggi palestinesi e parlano arabo, in questa serie tv da 30 puntate, tutti i personaggi israeliani sono interpretati da attori arabi e parlano arabo… insomma sembra che tutto abbia il sapore dell’incredibile. Il sentimento antisraeliano a Gaza è così forte che gli stessi attori arabi, che interpretano gli ebrei nella serie, hanno dovuto affrontare critiche ed ostilità da parte del pubblico.