Ci lascia all’età di 98 anni Henry Orenstein, sopravvissuto alla Shoah e padre creativo dei mitici Transformers, le famose auto che si trasformano in robot. Di professione giocattolaio, fu proprio lui a creare gli iconici Bumblebee ed Optimus Prime, diventati ancora più celebri grazie al grande schermo. A riportare la notizia, il quotidiano Yedioth Ahronot.
Nato nella città di Hrubieszów (Polonia) nel 1923, durante la Seconda guerra mondiale dovette scappare assieme alla sua famiglia dall’avanzata nazista, per poi consegnarsi a causa della mancanza di cibo ed acqua. Henry ed il fratello vennero trasferiti in un campo di sterminio tedesco dove – ha riferito Orenstein in un’intervista a “Newsweek” cinque anni fa – riuscì a salvarsi fingendosi uno scienziato.
Finita la guerra, si trasferì in USA tramite un cacciatorpediniere che trasportava rifugiati. Si unì allo zio che viveva a Manhattan e divenne un fabbricante di giocattoli, diventando – spiega il CEO della Hasbro – il “catalizzatore” per la leggendaria linea di giocattoli Transformers. Non solo: fu anche l’inventore della bambola anni Cinquanta “Betty the Beautiful Bride”, che vendette in meno di un anno più di un milione di pezzi, e detentore di oltre cento brevetti.
Ma non tutti sanno che Henry Orenstein è stato un famoso giocatore di Poker, celebre anche per aver ideato il sistema della “poker cam”, una piccola telecamera che, posizionata a livello del tavolo da gioco, permette la visione delle carte coperte in mano ai partecipanti. Invenzione che ha aumentato in modo decisivo l’impatto televisivo del gioco da carte. Per questa ragione Orenstein è stato ammesso nel Poker Hall of Fame nel 2008, ed il presidente della NBC Sports Jon Miller lo ha definito “unico responsabile del successo del poker di oggi”.
Orenstein è stato anche un grande benefattore. Ha contribuito al rinnovamento del reparto di riabilitazione dell’ospedale di Loewenstein a Ra’anana, in Israele, ed ha istituito alloggi protetti per i sopravvissuti alla Shoah a Kiryat Ono. Assieme alla moglie Susie, ha assistito per decenni i bisognosi sia negli Stati Uniti che in Israele.
Nel 2017 è stato fondato in Israele il “Progetto Orenstein” con lo scopo di “sostenere centinaia di studenti nei programmi di tempo pieno scolastico, fornendo pasti e attività extrascolastiche per bambini e ragazzi, anziani e sopravvissuti alla Shoah.
“Henry era un genio, un uomo straordinariamente intelligente che ha davvero costruito la sua fortuna dal nulla. Come sopravvissuto alla Shoah, era molto turbato dal fatto che vi fossero persone bisognose e senza cibo – ha detto a Ynet Yonit Raviv Zilberstein, CEO del Progetto Ornstein – Per questo ha chiesto a me e ai miei genitori di lavorare per le persone svantaggiate. Lui stesso ha fondato una mensa per i poveri a New York e ha dato un grande contributo Israele.”