C’è una Chanukkià nella storia
contemporanea che ha un valore particolare. È quella della celebre foto
scattata in Germania, a Kiel, nel 1931, da Rachel Posner, moglie del rabbino
Akiva Posner. È un’immagine iconica perché simboleggia la sfida, la volontà di
mantenere i valori e l’identità dell’ebraismo, contro l’affermarsi del nazismo
in Germania.
I Posner riuscirono a fuggire
verso la Palestina mandataria e a quasi novant’anni dopo la Chanukkià di Kiel
viene accesa a Berlino, come a dire che la luce ha vinto sul male:
all’accensione saranno presenti anche i nipoti dei Posner e il Presidente
tedesco Frank-Walter Steinmeier.
La Chanukkià arriva da
Gerusalemme, perché fa parte della mostra permanente del memoriale della Shoah
Yad Vashem. Ma prima di arrivare a Berlino, il candelabro a nove bracci è stata
ospitata in una mostra a Kiel, dove, attraverso la sua storia, si è potuto
approfondire quella della famiglia Posner.
Akiva Posner, rabbino a Kiel dal
1924 al 1933, si attivò subito contro l’odio anti ebraico ed esortò gli ebrei a
fuggire dalla Germania. La famiglia Posner arrivò nella Palestina del mandato britannico
con i loro tre figli. La foto della Chanukkià catturò l’attenzione di mezzo
mondo nel 1974, quando a Rachel fu chiesto dal museo di Kiel oggetti che
raccontassero il quotidiano degli ebrei di Kiel.
“Rachel ha inviato loro
circa 17 delle sue fotografie della vita di tutti i giorni – ha detto al The
Guardian Yehuda, uno dei nipoti dei Posner – L’immagine della finestra era solo
una di queste, ma è quella che ha colpito maggiormente le persone”. Da
quel momento la foto ha iniziato ad arrivare in molti Paesi del mondo,
diventando un simbolo di resistenza ebraica. Un simbolo di luce che illumina il
buio della storia.