“L’11 novembre 1918, alle 11 di mattina, 100 anni fa, giorno dopo giorno, ora per ora, a Parigi come in tutta la Francia, suonarono le trombe e le campane. Era la fine di quattro lunghi e terribili anni di combattimenti mortali”. Così il presidente francese Emmanuel Macron ha iniziato il suo discorso per la commemorazione per il centenario della fine della Grande Guerra. “Dovremmo fermarci un momento per ricordarci questa processione enorme di combattenti arrivati da tutto il mondo, perché la Francia ha rappresentato” per loro i valori che amavano. Dopo aver letto una serie di nomi famosi caduti in battaglia, il capo dell’Eliseo ha avvertito che a volte “gli antichi demoni riaffiorano, pronti a compiere le loro opere di caos e morte”. “Le nuove ideologie manipolano le religioni, sostenendo l’oscurantismo contagioso. La storia a volte minaccia di riprendere il suo tragico corso e mettere in pericolo la nostra eredità di pace che pensavamo avesse definitivamente suggellato il sangue dei nostri antenati”, ha detto Macron, esortando gli altri leader a “lottare per la pace” e rifiutare “il ripiegamento, la violenza e la dominazione”. (Ses/AdnKronos)