
In occasione della cerimonia di affissione della targa in ricordo degli alunni espulsi nel 1938 dalla scuola a causa delle leggi razziali, avvenuta presso la Scuola primaria Alberto Cadlolo, a Roma, Virginia Della Seta, all’età di 96 anni, è tornata dopo 86 anni a ‘frequentare per un giorno’ la III A, sezione femminile, dalla quale venne espulsa assieme a Nelda Levi, allora insegnante.
La mattinata è stata inaugurata dai bambini dell’asilo che hanno consegnato alla signora Della Seta dei fiori di carta rossi realizzati per l’occasione. Di seguito la banda musicale della scuola ha suonato e intonato l’Inno di Mameli, dando avvio agli interventi. Il Preside dell’Istituto Comprensivo Virgilio, Alessio Santagati, ha ricordato come l’affissione della targa sia stata il frutto di un lavoro sinergico tra Istituto Comprensivo Virgilio, l’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole (ADIMS) e il Comitato dei genitori del Plesso Alberto Cadlolo. ‘’Coltivare il ricordo e la memoria è il presupposto per coltivare un mondo migliore […], restituendo simbolicamente alla signora Virginia Della Seta un giorno scolastico che le sono stati indebitamente sottratti’’.
Tiziana Della Rocca, presidente dell’ADIMS, ha esposto ai presenti le tecniche di ricerca d’archivio che sono state messe in pratica per ricostruire la storia dell’alunna Della Seta e dell’insegnante Levi. Prima della lettura della testimonianza di Virginia Della Seta, un’alunna ha letto un passaggio del libro di Lia Levi ‘’Una bambina e basta’’ e ha dedicato una poesia inedita in memoria delle vittime della Shoah. La testimonianza, letta dal figlio Roberto Pierluigi, ha narrato i fatti che precedettero l’inizio della persecuzione, prima dei diritti e poi della vita, e dalla scioccante espulsione dalla scuola, più che mai inaspettata. Dopo l’allontanamento dalla scuola pubblica venne accolta nell’Istituto Umberto I nella sezione ebraica, scuola pomeridiana perché la mattina era riservata ‘’ai normali’’. ‘’La situazione sembrava scorrere bene. Tuttavia nei molti dei discorsi dei genitori ravvisavamo l’ansia per il futuro, ignari di cosa potesse preservarci. Un futuro però che non avremmo mai immaginato così tremendo come poi comprendemmo avrebbe potuto essere e che per alcuni è effettivamente stato […] nel 1943 venne il peggio. Mio padre e altri sei familiari, tra i quali un bambino di due anni, vennero tutti arrestati dai tedeschi e deportati nei campi di sterminio nazisti dai quali non fecero più ritorno’’. Conclusa la lettura Roberto Pierluigi ha esclamato in un clima sobrio e solenne: ‘’Grazie mamma per essere presente qui con noi in questo bellissimo evento’’.
Accerchiata dai bambini avidi di domande, la prima parte della mattinata si è conclusa con una seconda esecuzione dell’inno nazionale italiano. L’evento è continuato all’interno delle sale della scuola dove la targa è stata affissa per iniziativa dell’ADIMS, grazie anche al contributo proveniente dall’8×1000 da parte dell’UCEI e scoperta da alcuni alunni della scuola. Alla cerimonia sono intervenuti, inoltre, l’Assessore alla Memoria dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane UCEI, Saul Meghnagi, Lodovica Cantono Di Ceva, Preside di Consiglio dell’Istituto Virgilio, Miriam Dell’Ariccia, portando il saluto del Progetto Memoria e ricordando una piccola testimonianza del vivere nascosti durante il periodo dell’occupazione nazifascista, una piccola delegazione di alunni delle elementari della Scuola Ebraica Vittorio Polacco, accompagnati dalla Preside Roberta Spizzichino.