Tullia Zevi (Milano, 2 febbraio 1919 – Roma, 22 gennaio 2011), nata Calabi, avrebbe in questi giorni compiuto 100 anni. È riconosciuta unanimemente come la più grande personalità ebraica femminile italiana del Novecento. Insieme al rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Rav Elio Toaff, ha guidato l’ebraismo italiano in un momento storico di straordinaria importanza di passaggio tra un vecchio sistema giuridico normativo e un nuovo ordinamento pienamente rispondente allo spirito costituzionale. Alla Zevi va anche il merito di avere sprovincializzato l’ebraismo italiano inserendolo a pieno titolo nelle grandi organizzazioni internazionali, un successo che nasceva anche dalla sua formazione culturale è dalle esperienze professionali. Scappata con la famiglia dall’Italia a seguito delle leggi razziali, aveva proseguito gli studi universitari prima alla Sorbona di Parigi e poi successivamente negli Stati Uniti dove si era trasferita per sfuggire all’invasione nazista, dove intraprese l’attività giornalistica. Tornata in Italia al termine del conflitto fu per 30 anni corrispondente del giornale israeliano Maariv, seguendo anche il Processo di Norimberga e successivamente anche il processo al nazista Eichmann.
Impegno sociale e passione politica hanno segnato il suo percorso personale professionale, fino a ricoprire dal 1983 la responsabilità di presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e sotto il suo mandato vengono firmate per la prima volta le Intese tra lo Stato italiano e le comunità ebraiche,
Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana, la Zevi è stata presidente dell’European Jewish Congress, membro dell’Esecutivo dello European Congress of Jewish Communities, membro della Commissione per l’Interculturalismo del Ministero dell’Istruzione; nel biennio 1997-1998 entra nella Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul comportamento del contingente italiano durante la missione di soccorso in Somalia (1993 – 1994). Sempre nell’anno 1998 Tullia Zevi viene eletta membro della Commissione Italiana dell’Unesco.
Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, scrisse la propria biografia, intitolata Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull’ebraismo.