Un decreto penale di condanna a quattro mesi di reclusione, commutati in 9 mila euro, e’ stato emesso dal gip di Forli’ Monica Galassi, su richiesta della procura, nei confronti della militante di Forza Nuova, poi sospesa, Selene Ticchi. La donna aveva indossato la maglietta choc con la scritta ‘Auschwitzland’ il 28 ottobre scorso a Predappio, durante la celebrazione dell’anniversario della Marcia su Roma. L’attivista, gia’ candidata sindaco a Budrio (Bologna), nel 2007 con la sua lista civica ‘Aurora Italiana’, e’ imputata per il reato previsto dall’articolo 2 della legge 205 del 25 giugno 1993, la cosiddetta Legge Mancino, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. L’atto e’ stato notificato all’Anpi in quanto parte offesa nel procedimento. L’imputata potra’ fare opposizione al decreto penale. In particolare a Selene Ticchi la procura di Forli’ contesta l’aver indossato, durante la manifestazione dei ‘nostalgici’ a Predappio, paese natale di Mussolini, la maglietta con la scritta ‘Auschwitzland’: la t-shirt aveva impressa la riproduzione del logo della Disney modificato con l’immagine del campo di concentramento di Auschwitz, simbolo universale del genocidio degli ebrei. Il decreto penale di condanna prevede la possibilita’ che l’imputata lo impugni entro quindici giorni dalla notifica. La denuncia querela era stata presentata dall’Anpi nei confronti della militante di Forza Nuova e di tutti i partecipanti alla cerimonia di Predappio del 28 ottobre scorso, dei quali era stata chiesa l’identificazione.
“Valutiamo l’ipotesi ‘daspo’ per questi soggetti. La nostra comunita’ e’ un’altra cosa, e’ viva, solidale e democratica”, ha commentato il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti. La decisione del gip di Forli’ “e’ stata appresa qui a Predappio con grande soddisfazione”, riferisce il sindaco, “anche perche’ la foto di quella maglietta ha fatto il giro del mondo e noi non vogliamo essere associati a questa immagine”. “Penso che questa donna non debba piu’ venire a Predappio, se si potesse fare servirebbe un daspo”, conclude Frassineti, definendo “molto importante” il decreto penale emesso nei confronti di Ticchi.