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    ITALIA

    Rifiutano l’ordine di miele al KKL “per la situazione in Palestina”. Guetta: “È discriminazione, una decisione antisemita”

    “Una decisione assurda, che dimostra ignoranza e antisemitismo”. Così Daniela Guetta, membro del Consiglio di Amministrazione del Keren Kayemeth LeIsrael (KKL) Italia ONLUS e referente per Roma, commenta il rifiuto da parte di un fornitore di miele di onorare un ordine rivolto alla sua organizzazione.
    Una vicenda che colpisce non solo per i suoi contorni pratici, l’ordine riguardava del miele da distribuire gratuitamente in occasione di Rosh Hashanah, il Capodanno ebraico, ma soprattutto per la motivazione fornita dai responsabili dell’azienda attraverso una mail: “La decisione dipende dagli atti che il governo israeliano sta compiendo in Palestina da decenni e, ancor di più, negli ultimi anni”.
    “Nel 2023 non c’erano stati problemi – spiega Guetta – Quest’anno invece non rispondevano alle mail, né al telefono. Solo dopo l’intervento diretto della nostra direttrice abbiamo ricevuto risposta, e ci è stato detto chiaramente che non intendono rifornirci per ragioni legate alla ‘situazione in Israele’”.
    Una scelta “assurda e priva di logica” sostiene Daniela Guetta. “Il KKL Italia è una realtà italiana, legalmente riconosciuta, che si occupa di progetti ambientali, educativi e di solidarietà. Escluderci sulla base di una presunta colpa collettiva per le scelte del governo israeliano è qualcosa che riporta a logiche molto pericolose. Ancora di più se si considera che la nostra attività in questo caso era legata a una ricorrenza religiosa ebraica. Non politica. Un gesto, il loro, che si commenta da solo”.
    “È un fatto molto grave – continua – perché quel miele è destinato ai bambini e alle famiglie per addolcire simbolicamente l’inizio dell’anno ebraico. Il boicottaggio di questo gesto, tra l’altro gratuito e benefico, mostra una chiara volontà discriminatoria”.

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