Lo scorso 31 Maggio, L’Università La Sapienza di Roma ha ospitato la Cerimonia di premiazione del Wolf Prize per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, in onore delle sue “scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi” che gli hanno permesso di riportare il premio in Italia dopo tanti anni. Classe 1948, laureato in Fisica Teorica sotto la guida di Nicola Cabibbo, ha iniziato il suo percorso lavorativo ai Laboratori Nazionali di Frascati. Una carriera ricca di contributi determinanti. Vincitore di due “Advanced grant” dell’ERC, European Reasearch Council, è attualmente Professore ordinario di Fisica Teorica presso La Sapienza, Presidente dell’Accademia dei Lincei ed autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
“Una delle personalità più influenti del panorama scientifico internazionale” lo ha definito la Rettrice, Antonella Polimeni, che gli ha conferito la medaglia. Il Wolf è stato istituito nel 1978, dall’omonima Fondazione in Israele, come riconoscimento per quegli scienziati ed artisti, senza distinzione alcuna, che hanno prodotto risultati nell’interesse dell’umanità e nelle relazioni amichevoli tra le persone. La tradizione vuole che i vincitori volino in Israele a ritirare l’onorificenza, ma a causa della Pandemia ciò non è stato possibile. “Sono estremamente contento ed onorato per aver ricevuto questo premio prestigioso – ha detto Parisi – Il merito di questo premio va anche a tantissimi collaboratori che ho avuto […] La scienza moderna è un gioco di squadra, contano non solo i collaboratori, ma anche gli amici a cui racconti quello che stai facendo e con le loro domande e osservazioni ti indirizzano nella direzione giusta. Io sono stato fortunato: nella mia lunga carriera ho avuto tantissimi collaboratori […] in questo momento vorrei poterli menzionarli tutti per ringraziarli”.
L’evento ha meritato la presenza di prestigiosi ospiti, tra cui l’Ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, che ha definito la premiazione al docente italiano “l’evidenza della robusta collaborazione scientifica bilaterale, ed il già vincitore Wolf 1999 e Nobel per la Chimica 2011, Dan Shechtman, che ha elogiato le scoperte di Parisi e sottolineato “Lo stare qui riuniti, insieme, anche se in formato ristretto, non è affatto scontato. E questa è un’ulteriore conferma dell’importanza della scienza e della ricerca scientifica!”.