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    ITALIA

    Notte di violenza a Bologna: atti vandalici contro la Sinagoga e scontri con la polizia

    Nella notte tra l’11 e il 12 gennaio, durante le proteste per la morte di Ramy, il giovane milanese morto dopo un inseguimento con i carabinieri, la Sinagoga di Bologna è stata presa di mira da atti vandalici, con scritte comparse sui muri del portico sul retro.

    Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha denunciato l’accaduto in un post su Facebook, esprimendo solidarietà alla comunità ebraica locale. “Particolare preoccupazione va espressa per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica. Così come esprimo solidarietà ai commercianti e ai lavoratori che hanno subito danneggiamenti, saremo al loro fianco”, ha dichiarato Lepore. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato l’impegno delle autorità locali e delle forze dell’ordine nel ripristinare la normalità e garantire la sicurezza.

    Gli scontri, che hanno interessato diverse aree della città, tra cui la zona del Pratello e Piazza Verdi, sono stati caratterizzati dal lancio di pietre, bombe carta e altri oggetti contro le forze di polizia e i vigili del fuoco. Cassonetti incendiati, vetrine infrante e muri imbrattati hanno segnato una notte di tensione, che ha portato all’arresto di due giovani e al ferimento di dieci agenti delle forze dell’ordine.

    “Esprimo la massima solidarietà ai nostri fratelli di Bologna per l’inaccettabile attacco alla Sinagoga. – ha dichiarato invece Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, tramite i suoi profili social – È un episodio gravissimo, che non può essere derubricato a semplice minaccia e che si inserisce in un contesto di antisemitismo crescente che ci preoccupa. È fondamentale che l’intero mondo politico e la società civile si esprimano nettamente contro queste manifestazioni di odio che contraddicono anzitutto i valori basilari della nostra Costituzione, il pilastro su cui poggiano la Repubblica e la coesione sociale”. “Invitiamo il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a non esporre più in sedi istituzionali la bandiera palestinese, che nelle piazze italiane è diventata ormai simbolo e incitazione dell’odio anti-ebraico. Ringraziamo e siamo grati alle forze dell’ordine che sono immancabilmente al fianco della comunità ebraica per proteggerla dalla violenza antisemita” ha aggiunto.

    “Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla Comunità ebraica di Bologna, a seguito degli attacchi compiuti contro la locale Sinagoga. Un grave attacco antisemita, che deve essere condannato con assoluta fermezza” ha scritto su X l’Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia, Jonathan Peled.

    Condanna unanime è arrivata dal mondo della politica. Il deputato Galeazzo Bignami ha definito l’attacco alla Sinagoga di Bologna un episodio di “estrema gravità che deve essere condannato da tutte le forze politiche”, sottolineando il “clima di violenza e antisemitismo crescente in Italia”. “Esprimo la mia più profonda vicinanza e solidarietà verso la Comunità ebraica di Bologna, i cui esponenti stanno sopportando da tempo un clima di intimidazione e odio alimentato anche da istituzioni locali incapaci di promuovere il dialogo e la pace”, ha aggiunto Bignami.

    Sulla stessa linea, la senatrice del PD Sandra Zampa ha espresso vicinanza alle forze dell’ordine e al sindaco Lepore. “La mia solidarietà va agli uomini delle forze dell’ordine e al questore per quanto hanno fatto durante la notte per contrastare e fermare la violenza che ha caratterizzato la manifestazione in memoria di Ramy” ha commentato.

    Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato duramente l’accaduto: “Esprimo ferma e totale condanna per i gravissimi episodi di violenza avvenuti a Roma e a Bologna, dove numerosi delinquenti hanno lanciato bombe carta contro un commissariato, aggredito le forze dell’ordine e assaltato una sinagoga”. “Nessuna giustificazione, nessuna tolleranza è ammissibile per questi episodi, che purtroppo continuano a ripetersi con preoccupante regolarità. Ai sindaci di Roma e Bologna, alle forze dell’ordine e alla comunità ebraica va la mia vicinanza personale e quella del Senato della Repubblica” ha aggiunto La Russa.

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